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Alexander Manninger: "I vecchi hanno ancora la stessa fame del primo scudetto. Szczesny già pronto, ma come si può criticare Buffon? Il mio ex compagno Emre Can..."

07.10.2017 09:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Alexander Manninger: "I vecchi hanno ancora la stessa fame del primo scudetto. Szczesny già pronto, ma come si può criticare Buffon? Il mio ex compagno Emre Can..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Alex, è arrivato il tuo momento. Tocca a te". Non si sa se le parole siano state proprio queste, ma Alexander Manninger trovò l'esordio in bianconero sostituendo Gigi Buffon in quel soleggiato pomeriggio del 22 settembre 2008. Quattro le stagioni disputate con la Juventus: uno scudetto sfiorato da co-protagonista in quella stagione e un altro conquistato, seppur senza mai giocare, nella squadra degli invicibili del 2012. La nostra Redazione lo ha contattato, telefonicamente, in esclusiva per una lunga chiacchierata dove si è parlato di Juventus e non solo:

Alex, stai seguendo la Juve?

"Sì, più gli amici come Gigi (Buffon ndr) e Stephan (Lichtsteiner ndr) che tutta la squadra. Siamo rimasti molto in contatto e sono contento che stiano facendo bene"

Come ha iniziato la stagione?

"Secondo me, molto bene. E' seconda alle spalle del Napoli e ha vinto una gara in Champions League. In Italia le rivali si sono rinforzate e di conseguenza il campionato è più equilibrato. Ora non è più solo un dominio Juve come negli ultimi anni. Sono tornate squadre come Inter e Milan. Juve favorita? Sì, i bianconeri sono ormai esperti nell'esser sempre concentrati sull'obiettivo che è lo scudetto. Ma le altre non stanno dormendo".

Come vedi la squadra in generale?

"Penso che la squadra possa ancora vincere nonostante il calcio sia cambiato. Sento più i vecchi fuori dal campo e li conosco di più rispetto ai giovani, ma ho visto che sono stati acquistati dei ragazzi forti come Dybala. La società sa meglio di me come creare il giusto mix tra le due generazioni".

Quindi nei tuoi amici (Buffon, Barzagli, Chiellini, Lichtsteiner e Marchisio) rivedi la stessa fame che li fece vincere a sorpresa il campionato nel 2011-2012?

"Certo, sono ancora li (sorride ndr). Hanno sei anni in più e l'età potrebbe pesare, ma la fame non gli manca. Gli italiani sono competitivi e danno sempre il massimo. Rispetto ai ventiduenni non corrono più come i pazzi, ma la qualità è rimasta. Sono sicuro che sapranno trovare un nuovo modo per poter esprimere al meglio il loro calcio".

Tu che sei stato vice di Buffon, cosa pensi di Szczesny?

"E' un portiere che non è giovanissimo, è già stato all'Arsenal e conosce la Serie A perchè ha giocato nella Roma. Ha trovato poco spazio ma è pronto assolutamente per giocare. Si sta abituando all'idea di Juventus. Certo non è facile sostituire il miglior portiere degli ultimi vent'anni che fa due o tre errori all'anno. Buffon è un leader, un vecchio soldato e una figura come la sua serve perchè sa come vincere".

E pensare che in Italia, una figura come Buffon è attualmente molto criticata per le sue ultime prestazioni.

"Sì, ahimè lo so. Ci provano in tutti i modi a criticarlo. A pizzicarlo. Ricordo che cinque anni fa dissero fosse finito, ma lui si è sempre fatto trovare pronto. Più lo criticano e più si sente stimolato. I giovani portieri sono più rapidi di Gigi, ma fanno decisamente più errori. Ha sei mesi in meno di me, ma come fai a sostituirlo?".

I giocatori più importanti della Juventus, in questo momento, sono Dybala ed Higuain. Condividi?

"Sono due tra i più importanti, sicuramente. Non dimentichiamoci dei 'vecchi', perchè loro hanno la conoscenza di come saper arrivare in finale. E questo non significa che i giovani siano da meno. Spero che se arriverà in finale quest'anno, la Juventus riesca a vincere perchè giocatori come Barzagli e Chiellini sono a fine ciclo".

Questa Juve dipende tanto da Dybala come la tua dipendeva da Del Piero.

"E' un fenomeno, la pressione non gli pesa. Sa fare gol, ha già vinto il campionato e ha una qualità incredibile. Ha una marcia in più e potrebbe dare ancora di più. Questi giocatori ti cambiano la partita, se tu vuoi arrivare fino alla fine hai bisogno di Dybala, Higuain, Chiellini e Buffon. Ci vuole il massimo da tutti. La differenza, ora, è che non hai più un Del Piero o un Nedved, ora ne hai 5-6 che ti cambiano la partita".

Chi meglio di te che ha concluso la carriera nel Liverpool, può dirci se Emre Can può essere un giocatore da Juve?

"Ecco, mi aspettavo la domanda (ride ndr). E' uno dei giovani che più mi è piaciuto, è tedesco e parliamo quasi la stessa lingua. Ha giocato diversi anni in Germania e, nonostante la giovane età, gioca da vero veterano. Ogni mese migliora sempre di più, per me è uno dei migliori giocatori d'Europa. E' bravo, attacca e difende, sa far gol. Juve? Se lo acquisterà non sbaglierà. Non è solo un grande giocatore, ma è un grande uomo che non vuole mai perdere. Questo è un tratto caratteristico di chi ha nelle vene il sangue turco, ma ha anche la precisione dei tedeschi".

Hai conosciuto Max Allegri come avversario. Che giudizio hai dell'allenatore bianconero?

"E' un allenatore molto calmo, blando, rilassato ma anche molto tecnico. E' soprattutto umano. Per un allenatore, questo è il perfetto mix che serve ad una squadra".

Quale è stata la tua reazione nel 2008 quando hai saputo che la Juventus ti avrebbe acquistato?

"Ho pensato che non volevo perdere questo treno per la seconda volta. Fui accostato ai bianconeri nella stagione in cui avevano ceduto Peruzzi, ma non fu mai una vera e propria trattativa. Ebbi qualche rimpianto allora, ecco perchè quando è capitata nuovamente la Juventus mi sono deciso subito ad accettare. Non volevo lasciarmela di nuovo scappare".

Un ricordo della tua esperienza in bianconero. Si può riassumere con luce ed ombra?

"Ho un ricordo generale di quella esperienza. E' vero, non fu sempre felice perchè la squadra attraversò dei brutti periodi, ma penso ancora oggi di aver fatto la scelta giusta. Ho dato il mio piccolo contributo e di questo sono molto contento. Ho sostituito Buffon, ho giocato con Nedved, Camoranesi, Del Piero e anche Trezeguet. Di questo ne andrò sempre fiero".

Si ringrazia Alexander Manninger per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.