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A tutto Di Livio: "Mancano tre o quattro giocatori di livello, per la Juve vincere Coppa Italia e Supercoppa sarebbe un contorno. Cuadrado sì al rinnovo, serve Gosens. Sulle curiosità..."

29.03.2021 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - A tutto Di Livio: "Mancano tre o quattro giocatori di livello, per la Juve vincere Coppa Italia e Supercoppa sarebbe un contorno. Cuadrado sì al rinnovo, serve Gosens. Sulle curiosità..."
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex calciatore bianconero, Angelo Di Livio, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:

Una settimana di riflessione in casa Juve, che idea ti sei fatto a tal proposito?

"E' chiaro che è stata una sconfitta pesante, dopo l'eliminazione col Porto ci aspettavamo una Juve più cattiva in campionato in grado di andare a riprendere l'Inter. E' chiaro che il ko con il Benevento è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso colmo di polemiche, quindi è giusto così. Come si accettano gli elogi, bisogna accettare anche le critiche. Questo club può sbagliare un anno, non due".

In che modo non bisogna più sbagliare? La Juve, in estate, aveva deciso di puntare sui giovani ed avviare così un nuovo progetto.

"Si erano già notate le mancanze di questa squadra, in mezzo al campo non è presente un giocatore dalla forte personalità. A mio parere, la società dovrà porre rimedio ai ruoli in cui si sono evidenziati i maggiori difetti. Però una base importante c'è già".

La matematica non la condanna ancora, ma quale è stata la differenza tra la Juventus e l'Inter di Conte che oggi è meritatamente prima in classifica?

"L'Inter si è dimostrata davvero forte, continua, solida in tutti i reparti e con un centravanti come Lukaku che è stato devastante. Alla Juve manca quella cattiveria e quel cinismo sotto porta che l'hanno sempre contraddistinta, per me mancano tre o quattro giocatori di ottimo livello. La differenza c'è stata solo quest'anno, perché i bianconeri arrivano da nove anni di fila dove erano sempre stati i migliori".

Nel momento in cui sono un po' tutti in discussione, Pirlo compreso, chi è mancato più di tutti come singolo?

"Forse è mancato un terzino sinistro come Alex Sandro, ma un po' tutta la squadra è mancata nei vari momenti della stagione. Il lato positivo è che sono stati acquistati due giovani talentuosi come Kulusevski e Chiesa su cui dovrai ripartire il prossimo anno, perché questi due ragazzi avranno una testa diversa rispetto ad oggi. A livello di esperienza, infatti, un anno di Juve non è uguale ad uno trascorso in un altro club".

Girando la domanda al contrario, chi ti ha sorpreso di più?

"Mi è piaciuto molto Cuadrado, anche se non è più una sorpresa. Ormai è da anni che rappresenta una grande certezza per questa squadra. E' un giocatore che possiede una freschezza atletica straordinaria, se dipendesse da me gli rinnoverei il contratto ad occhi chiusi".

Se Pirlo dovesse portare a casa due trofei su quattro, anche se il tifoso si aspettava nuovamente lo scudetto o la Champions, potrebbe esser comunque definita un'annata buona?

"Nulla togliere alla Coppa Italia, ma per ciò che viene richiesto alla Juve è un contorno. Così come lo è anche la Supercoppa. Sarebbe stato importante vincere lo scudetto e una coppa, a mio parere è questo il minimo per un club blasonato. Dopo tanti anni di successi, però, può capitare un anno di transizione, ma l'anno prossimo si dovrà puntare nuovamente al titolo e far di più in Champions".

Passando a qualche curiosità su di te: come mai eri solito scriverti alcuni pronostici sulle mani in occasione di sfide molto importanti?

"Perché c'era in corso una scommessa con alcuni compagni, mi scrivevo il risultato per vedere se lo indovinavo. Non vorrei ricordar male, ma ho indovinato quella di Supercoppa europea con il Psg disputata a Palermo (3-1 ndr)".

Quali sono state le tue sensazioni nel momento in cui hai sollevato al cielo di Roma la Champions League?

"Nella vita di un professionista ci sono tanti obiettivi: giocare in Serie A, fare almeno una partita con la nazionale e riuscire a vincere la Coppa dei Campioni. L'emozione che è in grado di offrirti la Champions è unica e impagabile".

Che cosa hai pensato quando Aldo, in "Così è la vita", ha preferito te a Baggio e Del Piero?

"Loro sono buongustai (ride ndr), scherzi a parte è stata una scena carinissima perché è stato preferito chi correva al classico numero 10".

A proposito, che rapporto avevi con Del Piero?

"Ho conosciuto Del Piero nel Padova, era un ragazzino ma già si vedeva il suo grande talento. Anche se ci sentiamo un po' meno, il rapporto resterà sempre di grande amicizia. Aneddoti? I tanti scherzi, le grandi risate e i momenti vissuti in allegria, eravamo molto affiatati".

In Serie A, quale è il tuo esterno preferito?

"A me piace molto Lazzari come esterno, ma la Juve possiede i migliori in quel ruolo. Gosens? Assolutamente sì, potrebbe risolvere la mancanza presente a sinistra di questa squadra".

Che cosa provasti il giorno in cui firmasti con la Fiorentina?

"Nella carriera bisogna accettare anche le esclusioni, la Juve prese altri giocatori in quel ruolo e mi tagliò fuori. Ero sempre in contatto con il Trap, poi decisi di raggiungerlo a Firenze. Ci può stare, questa è la vita di un calciatore. Non è stato semplice lasciare la Juventus".

Quando Antonio Cassano disse che "alla Juve vogliono solo soldatini", che cosa hai pensato?

"Lo disse in un periodo in cui non giocavo più nella Juve, però bisogna essere un po' dei soldatini per alzare dei trofei. Quella è un espressione che per me significa essere dei grandi professionisti, forse si è un po' risposto da solo".

Si ringrazia Angelo Di Livio per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.