DA ZERO A DIECI - ZERO ALLA DISFATTA, DIECI AL GAP
Una sconfitta, una bruttissima sconfitta, una vera e propria disfatta che si materializza nel secondo tempo. La Juventus gioca bene solo venti minuti esattamente come aveva fatto a Milano, quando aveva subito l'ultima sconfitta in campionato. C'è da prendere, incartare ed imparare.
ZERO - alla disfatta, prendere cinque gol ci ha ricordato la disfatta del 1990 in Supercoppa, dove Silenzi era sembrato un fenomeno e dov'è quella Juve di campioni, quella di Baggio, Haessler e del presidente Montezemolo stava per scrivere una delle pagine più triste della storia bianconera.
UNO - come i gol segnati, quello di Angel Di Maria, un gol importante è bello, ma maledettamente illusorio per tutti.
DUE - come le illusioni bianconere dopo la rete di Angel Di Maria con la reazione che si chiude dietro una parata di Meret.
TRE - come gli errori della difesa bianconera, tre errori non da squadra che vuole avere la miglior difesa in Serie A.
QUATTRO - a tutta la squadra, non si salva quasi nessuno, partita non giocata da squadra nei momenti decisivi. Quattro ad Allegri ed alle scelte discutibili come Chiess esterno dall'inizio.
CINQUE - come i gol incassati in un una sola partita, non succedeva dal 1993, ed e' detto tutto. Cinque come gli assenti di giornata, troppi per questa Juve.
SEI - a Di Maria, con un primo tempo da sette e mezzo ed una ripresa insufficiente anche a causa dell'età, probabilmente.
SETTE - come il numero di gol che aveva incassato la Juventus fino a ieri sera, solo un lontano ricordo.
OTTO - come il numero di vittorie a cui si ferma la Juventus, una bella cavalcata che bisognerà ripetere per puntare in alto.
NOVE - al Napoli, vince la gara meritatamente ed approfitta delle grandi problematiche della Juventus.
DIECI - come i punti di distacco dal Napoli, gli stessi di due partite fa, nessun dramma ma consapevolezza molto più bassa.