CI VORREBBE UNA SERATA DA VERA JUVE

Nel momento più difficile dell'anno, eliminata dalla coppa Italia dopo essere stata estromessa con largo anticipo dall'Europa League, la Juventus deve assolutamente vincere contro l'Udinese. Una delle squadre più in forma del campionato...
30.01.2011 15:00 di  Thomas Bertacchini   vedi letture
CI VORREBBE UNA SERATA DA VERA JUVE
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© foto di Daniele Buffa/Image sport

Quella iniziata domenica scorsa con la trasferta a Genova contro la Sampdoria doveva essere la settimana della "verità" per la Juventus, sia in campionato che in coppa Italia.
Le risposte arrivate dal campo non sono state in linea con le speranze dei tifosi bianconeri e della stessa società: con il pareggio ottenuto al termine dei novanta minuti al "Luigi Ferraris" è passata dal sesto posto in classifica al quinto, in coabitazione con l’Inter che ha comunque a propria disposizione una gara da recuperare (quella di Firenze contro i viola).
L’estromissione dalla coppa nazionale per mano della Roma ha tolto alla Vecchia Signora il secondo degli obiettivi prefissati ad inizio anno. Salutata l’Europa League il 16 dicembre 2010 nell’incontro casalingo con il Manchester City (anche se in realtà l’addio alla manifestazione era diventato matematico già a partire dal 1° dicembre, al termina della gara di Poznan), arrivati al 27 gennaio 2011 Madama sa già che non giocherà più, per la restante parte della stagione, incontri al di fuori di quelli previsti in serie A.

Rimangono quindi 17 partite da disputare, a cominciare da quella odierna contro l’Udinese. Nella speranza che il cammino della Vecchia Signora non diventi un martirio, così come è capitato lo scorso anno. Allora, alla terza giornata di ritorno, esordì sulla panchina bianconera Alberto Zaccheroni, "traghettatore" di una squadra senza nervi né nerbo che si afflosciò poco alla volta, cominciando con due pareggi (Lazio e Livorno), per continuare con due vittorie (Genoa e Bologna) ed iniziare la caduta libera con la sconfitta per opera del Palermo (soltanto in campionato, sono ben cinque le gare perse con i rosanero dal ritorno in serie A nel 2007).

I siciliani saranno gli avversari della Juventus nel prossimo turno infrasettimanale del 2 febbraio. Prima, però, spazio all’Udinese di Francesco Guidolin, battuta nell’incontro del girone di andata con un rotondo 4-0. Al termine di quella partita la squadra friulana si ritrovò in classifica con 0 punti, così come capitò nella giornata successiva (a causa di un’altra sconfitta patita a Bologna). Soltanto a partire dalla quinta gara iniziò la sua scalata che l’ha portata oggi a trovarsi a due sole lunghezze in classifica dalla Juventus grazie ad un pareggio (0-0) ottenuto proprio a Genova contro la Sampdoria lo scorso 26 settembre.

Penultima con un punto su due match disputati sino a quel momento, la squadra di Del Neri aveva l’imperativo di tornare da Udine con la vittoria in tasca. "Sì, ma se vinciamo? Voi vedete il bicchiere mezzo vuoto, io mezzo pieno. Non sono preoccupato". Così rispose il tecnico di Aquileia ad una domanda dei giornalisti nella consueta conferenza stampa del giorno precedente l’incontro. Nell’immediato dopo partita, d’altro canto, potè esprimere la propria soddisfazione per una prestazione positiva sotto tutti gli aspetti: "La Juve continua ad essere una squadra senza limiti, però non ci esaltiamo. Siamo appena nati, dobbiamo fare esperienza sulle cose negative e trovare la continuità delle prestazioni. Se si gioca come oggi, i risultati arrivano sicuramente; se giochiamo contro il Bari un po’ meno".

Pazzini, Borriello, Di Natale: dalla gara con la Sampdoria a quella prevista per stasera Madama ha trovato (e troverà) sulla propria strada tre attaccanti che avrebbero potuto far parte della rosa a disposizione del tecnico friulano. Il primo è appena approdato all’Inter ("La Juve mi voleva? Non lo so, invece so che l’Inter ha fatto i fatti, ha dimostrato di volermi a tutti i costi e davanti a richieste così devi per forza accettare"); il secondo si trasferì alla Roma alla chiusura della sessione estiva del calciomercato (forse, col senno di poi, non sarebbe stato un acquisto così inutile come si sosteneva da più parti); del terzo Del Neri disse: "Con Antonio (Di Natale, ndr) siamo in ottimi rapporti. Ha fatto la sua scelta di vita e bisogna rispettarla, mi pare che gli faccia anche onore. Non ha rifiutato la Juve, ha solo deciso di rimanere a Udine, perché lì è amato e ha messo le radici" (18 settembre 2010).

Proprio Di Natale, alla ricerca del goal numero 100 in serie A con la maglia dell’Udinese, questa sera sarà il pericolo numero uno per la difesa della Juventus. Non l’unico, però, nel contesto di una formazione che - ritrovata l’autostima e un’ottima condizione fisica - si è dimostrata capace di rialzarsi dopo un inizio campionato disastroso. Dopo i quattro ceffoni presi dalla Vecchia Signora nella gara di andata il patron Pozzo dichiarò: "La sconfitta è esclusivamente colpa dei giocatori, la squadra è stata inguardabile, i giocatori devono pensare a lavorare e reagire. Guidolin? Il tecnico ha il 110% della mia stima, lasciamo stare i discorsi sulla solidità della sua panchina".

Dopo la sconfitta patita in campionato contro la Lazio (2-3, 19 dicembre 2010), i friulani hanno accumulato tre vittorie ed un pareggio, segnando tredici reti e subendone sette (quattro, però, nella sola gara pareggiata a "San Siro" contro il Milan).
Numeri da grande squadra. Numeri da "Juventus". Quella vera. Quella che servirebbe per vincere contro la formazione allenata da Guidolin.
Quella che ci vorrebbe sempre, non soltanto stasera.