BERNARDESCHI A PREMIUM: "Alla Juve una mentalità diversa. Allegri mi ha sempre chiesto di fare le cose più semplici possibili"
Federico Bernardeschi ha rilasciato una lunga intervista a Premium Sport. Ecco le sue parole: “Le due sconfitte stagionali con Lazio e Sampdoria sono arrivate dopo la sosta? Quando si rinizia serve sicuramente più attenzione perché dovremo essere bravi a riattaccare subito la spina. Ma stiamo lavorando bene e siamo pronti per ripartire con il piede giusto. Il campionato si deciderà negli scontri diretti? Il campionato quest’anno è equilibrato quindi meno errori fai e più probabilità hai di vincere. Speriamo di non sbagliare. Cosa mi ha stupito di più della Juventus? La mentalità che c’è in questa società e in tutto l’ambiente. E’ una mentalità diversa che capsici solo quando ne inizi a far parte. Pentito della scelta della Juve dopo le panchine delle prime giornate? No, non ho mai avuto dubbi, fin dal primo giorno che sono arrivato qui. Non mi ha mai sfiorato l’idea di aver sbagliato. Anzi, ogni giorno che passava andava sempre meglio, mi sentivo sempre più parte di questo gruppo e ora posso dire di farne parte completamente: sono molto felice di essere qui. Cosa conta di più nel scegliere di giocarsi il posto in una grande squadra, lasciandone una in cui si era titolari? Ognuno è fatto a suo modo e ragiona con la propria testa e con le proprie emozioni. A me quando hanno detto che c’era la possibilità di venire qui non ho esitato neanche un momento, perché secondo la mia mentalità questa era la scelta migliore per il mio futuro. Poi ognuno ha le sue idee e credo che sia giusto così. Il gol di Cagliari come certificato della mia crescita? So che devo crescere ancora ma so anche che sono sulla strada giusta e questo mi fa molto piacere. Le richieste tattiche di Allegri diverse da quelle degli allenatori precedenti? Ogni mister chiede qualcosa di differente perché ognuno ha la sua mentalità e ogni squadra deve essere brava a seguire il proprio allenatore. Allegri mi ha sempre chiesto di fare le cose più semplici possibili. L’inaugurazione di un club a mio nome nella mia Carrara? E’ stata un’emozione forte e inaspettata. Quando ritorni a casa e ti accolgono in quel modo è bellissimo, vedere poi tanti bambini che ti acclamano è stato straordinario. Sono stato molto felice, ringrazio tutti perché è stata un’emozione molto forte che mi porterò dentro. C’è qualche motivo epr essere ottimisti per il futuro della Nazionale? Assolutamente sì. Quando si tocca il fondo non si può andare più basso e si deve risalire per forza. Quindi ora noi giovani dobbiamo rimboccarci le maniche per riportare la Nazionale dove deve stare e dove la sua storia dice che deve stare. L’Italia del calcio deve tornare a essere un vanto per gli italiani, serviranno pazienza e tempo ma risaliremo fieri e orgogliosi di noi stessi”.