Chiarello a RBN: “Con la Superlega stop al terribile monopolio Uefa. Vittoria di Andrea Agnelli. Le mosse della Juve”

22.12.2023 11:00 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
Chiarello a RBN: “Con la Superlega stop al terribile monopolio Uefa. Vittoria di Andrea Agnelli. Le mosse della Juve”

La sentenza della Corte di Giustizia Europea ha dato ragione alla Superlega e il calcio si avvia ad una rivoluzione. Riconosciuto l'abuso di potere dominante di Uefa e Fifa, così la A22 potrà dare vita a nuove competizioni continentali. Andrea Agnelli viene considerato il vincitore, almeno in ambito italiano. Restano sulle loro posizioni, ma escono sconfitti Ceferin, Infantino e il presidente della Figc Gravina. Ora si attendono le mosse del club bianconero, formalmente ancora dentro al progetto ideato con Real Madrid e Barcellona. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve di Luigi Chiarello, giornalista di Italia Oggi e tifoso della Vecchia Signora.

Sulla sentenza della Corte di Giustiza Europea, divide i due piani Chiarello: “Da tifoso dico che la Superlega sicuramente sarà migliore della Champions League perché certifica una cosa: la Juve può di cambiare il calcio. In primis lo ha fatto con la costruzione dello stadio, la creazione della Continassa ristrutturando la Cascina Contina, insomma ha dato vita ad una città dello Sport. In sostanza i bianconeri sono l'esempio di un modello di sviluppo moderno del calcio italiano. Poi la presidenza Agnelli ha creduto nel progetto Superlega che sarà rivoluzionario. Da giornalista penso che finalmente questa sentenza metta fine ad una terribile sproporzione del potere perché rispetto all'attuale Champions League il soggetto che organizza la competizione gestisce anche i diritti televisivi. Questa è una deformazione della concorrenza, uno strapotere intollerabile rispetto ad un'attività d'impresa. Andrea Agnelli è il vincitore di questa battaglia. Grazie alla sua presidenza manageriale e con una visione moderna, priva del ricatto che i poteri centralizzati esercitano sui club, si è proiettato sul futuro. E' l'unico presidente ad averlo fatto ed è stato osteggiato dal sistema calcio italiano, ha sfidato uno status quo che ha portato al deperimento il calcio italiano”.

Nel podcast l'intervento integrale