Lo spirito di questa Juve si vede, il gioco deve arrivare. Chiesa centrale, non per forza al centro dell’attacco

05.10.2021 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Lo spirito di questa Juve si vede, il gioco deve arrivare. Chiesa centrale, non per forza al centro dell’attacco
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Chi volesse attirarsi gli strali dell’una e dell’altro, direbbe che la Juventus ha battuto il Toro con una prova al sapore di cuore granata.  Quindi evitiamo. Sta di fatto che il derby, senza storia come quasi sempre da trenta e passa anni a questa parte, ha riaffermato che i bianconeri sanno essere squadra, se vogliono. Meglio, possono diventarlo. S’è visto, anche col Chelsea, un pizzico di quel che serve. Un po’ di cuore, appunto, di spirito, di gruppo appunto. Tenere la porta inviolata è una notizia (e il fatto che per la Juve lo sia è un’altra notizia), la migliore che Allegri potesse incassare. Si sono visti accenni di quello che più è mancato: un po’ d’identità. Il resto? Deve ancora arrivare.

Da queste parti non si è fautori del bel gioco tanto per. Il risultato può essere causale, la prestazione no: vero, ma tanti risultati tutti molto simili non possono esserlo. Quelli contano, per la Juve di Allegri: per arrivare a farli, c’è ancora strada da fare perché s’è visto lo spirito, ma di gioco ancora poco. Né bello né brutto, l’importante è che sia coerente. Timidi segnali dal centrocampo, in primis Locatelli ma pure Rabiot. Meglio la difesa, appunto. In avanti quasi tutto da costruire perché, diciamolo sinceramente, ragionare del reparto senza avere a disposizione i due attaccanti migliori in rosa lascia il tempo che trova. E qui si arriva al nodo tattico del ragazzo anzi dell’uomo che sta tirando le castagne via dal fuoco al livornese.

Chiesa è un campione, non più una promessa. Le chiacchiere, da questo punto di vista, stanno a zero. In questa Juventus, deve essere al centro; di più, in questo momento ne è la stella assoluta. Più di Dybala, che potrebbe ma è frenato dagli eccessivi infortuni degli ultimi tempi. E infatti ci si attacca a lui, come una locomotiva che trascina il treno bianconero. Discorso diverso per la nuova posizione da attaccante “vero”. Intriga parecchio, questo sì, e dal suo punto di vista potrebbe essere un approdo definitivo e futuro della sua carriera. Però la Juve di queste ultime uscite, per quanto più convincente, ha troppe domande a cui dare eccessive risposte. Dybala e Morata torneranno. Kean andrà integrato altrimenti sono 38 milioni (sic e sigh) non sfruttati al massimo. Sulle fasce e a centrocampo la coperta può diventare progressivamente cotta se Cuadrado (uno dei due terzini destri, nella costruzione della rosa) e Rabiot (uno dei quattro centrocampisti centrali) sono dirottati in pianta stabile su altri lidi. È una Juve che è ancora provvisoria, per quanto più convincente. Meglio non innamorarsi, anche perché coi rientri la sfida di Allegri sarà integrare Chiesa agli altri. Bella sfida, per carità.