LA LANTERNA VERDE- Nella mente di Gonzalo…

08.08.2019 00:05 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE-  Nella mente di Gonzalo…

Il calcio è una dolce abitudine. Non c’è giorno nel quale, per chi ha a cuore il pallone, non ci si soffermi su “questioni di carattere calcistico”. Non ne possiamo fare a meno… Per chi frequenta i rettangoli verdi da diversi anni, le novità si sono susseguite senza sosta. Il calcio si è evoluto, così come i personaggi che ne fanno parte. Un tempo, il calciatore era una proprietà del club. Bastava una firma sul contratto e i diritti venivano azzerati (a fronte di stipendi importanti, almeno per l’epoca). La società aveva il potere, quasi assoluto, di “indicare” il futuro del proprio parco giocatori: “Io ti pago, io decido”, era la motivazione più in voga. Chi puntava i piedi, provando a far valere le proprie ragioni, non finiva bene… Bene, i tempi sono cambiati. Probabilmente, nel calcio di allora, c’era troppo “controllo”, ora, probabilmente, c’è troppo poco “controllo”. Sempre più calciatori, soprattutto di prima fascia, decidono il proprio futuro in prima persona, infischiandosene delle necessità del club che li paga profumatamente. La lista cresce senza freno… C’è anche chi preferisce finire “fuori rosa”, pur di restare dove si trova. Tutto questo preambolo per introdurre il “caso Higuain”. Premessa doverosa: il Pipita è un top player. Doveroso ricordarlo perché, a più riprese, ci si dimentica di questo particolare. Bene, Gonzalo sarebbe un soggetto perfetto per un documentario che possa raccontare il calcio d’oggi. Circa tre anni fa, esattamente il 26 luglio 2016, la Juventus sborsava 90 milioni di euro per strapparlo al Napoli e farne la sua stella più lucente. Dopo due stagioni comunque positive (55 reti in 105 incontri, per essere precisi), la Juventus, complice l’arrivo di CR7, lo “invita” a cercarsi un’altra squadra.

Va al Milan e fallisce. Poi va al Chelsea e fallisce di nuovo. Con due scelte errate sulle spalle, l’argentino torna a Torino a testa bassa ma con le idee chiare. La Juventus lo considera un esubero ma, questa volta, Gonzalo non ci sta e fa sapere che vuole onorare il contratto (garantito per altre due stagioni). Ai tempi del Trap, un simile rifiuto a prendere in considerazione altre piazze sarebbe stato improponibile ma, nel calcio “aziendale” dei giorni nostri, Gonzalo ha intrapreso un cammino già battuto da altri colleghi. La domanda sorge spontanea: perché Gonzalo Higuain vuole restare alla Juventus? Complicato farsi largo nella mente del Pipita ma, onestamente, guardando il tutto dalla sua prospettiva, di motivazioni se ne trovano a bizzeffe. Elenchiamone qualcuna: 1) Ho ancora due anni di contratto con i bianconeri, non ho fretta di trovarmi altro. 2) Guadagno tanto, chi mi può garantire gli stessi soldi altrove? 3) Ho già sbagliato due volte di fila, perché dovrei rischiare un terzo passo falso? 4) Chi l’ha detto che non possa dare una mano a questa Juventus? 5) Sarri mi conosce bene, se mi riprendo, mi darà una mano a rilanciarmi. 6) Ho 31 anni e sono in uno dei club con più possibilità di vincere la Champions League. 7) I tifosi bianconeri non mi odiano, perché dovrei fare le valigie? 8) Ci sono altri giocatori della rosa bianconera che hanno mercato, che andassero da loro… 9) Non mi pesa fare il secondo o il terzo violino, avrei anche meno responsabilità. 10) Mal che vada, me ne vado a gennaio… Ecco 10 motivazioni non campate per aria… Ovvio, sono solo ipotesi e riguardano la prospettiva, esclusivamente, di Gonzalo. La Juventus ne avrà, ovviamente, altrettante che la spingono a “liberarsi” di Gonzalo. A differenza di altri lidi, le due parti non sono in aperto contrasto, almeno per il momento. Gonzalo si allena e gioca con il resto del gruppo. Tutto, in apparenza, sembra funzionare. Eppure, società e calciatore hanno sogni diversi, completamente in antitesi. Chi avrà la meglio? La sensazione è che, nel calcio d’oggi, il giocatore abbia molto più potere, quindi…