IL SANTO DELLA DOMENICA - Tra Juventus, Dybala e Nazionale,dieci giorni da dimenticare...

27.03.2022 00:01 di Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA - Tra Juventus, Dybala e Nazionale,dieci giorni da dimenticare...

Tutto in poco più di una settimana. L’eliminazione della Juve dalla Champions, l’addio di Dybala, l’esclusione per la seconda volta consecutiva dell’Italia dal mondiale. Potremmo dire, fallimenti su tutta la linea, seppur con sfumature e conseguenze completamente diverse. In ordine temporale la notizia del giorno e della settimana resterà ovviamente l’ennesimo flop azzurro. Ci eravamo  illusi con la vittoria in Inghilterra, che resta importantissima, ma che evidentemente è stata frutto di tutta una serie di congiunzioni astrali. Il nostro calcio è in crisi dal 2006, una crisi mitigata da rari spiragli di sole, ma niente e nessuno può giustificare l’uscita con la Macedonia del Nord, dal mio punto di vista nettamente più grave di quella con la Svezia. 

Eppure oggi si tende a “graziare” Mancini,per il quale rimane il merito di quanto fatto la scorsa  estate e che probabilmente  paga un prezzo maggiore rispetto alle proprie colpe, ma resta pur sempre l’allenatore che, come il suo predecessore Ventura, ha mancato un obbiettivo fondamentale. Il Commissario tecnico si è rifugiato in convocazioni extra large, anche questa volta più di 30, in scelte spesso cervellotiche e in dichiarazioni “ Vinceremo il prossimo mondiale in Quatar” che evidentemente nascondevano tanta insicurezza. Sia chiaro, non è tutta colpa sua, ma le dimissioni ci sembrerebbero quantomeno opportune. 

Per non parlare del sig. Gravina, sempre  più impegnato a parlare in toni minacciosi della Juventus. Vede presidente, ci preoccupa il fatto che lei neppure accenni ad un minimo esame di coscienza. Entrambi si dovrebbero ricordare di quanto fece l’accoppiata Abete Prandelli  dopo la sciagurata spedizione in Brasile. Entrambi si dimisero senza se e senza ma…

L’altra “botta” della settimana è stato certamente il mancato rinnovo di Dybala. Era nell’aria, lo raccontavamo da mesi a Radio Bianconera, ma in cuor nostro resisteva la speranza che si potesse trovare una soluzione in extremis. Paulo lascia dopo 7 anni, dopo oltre 100 gol, e dopo aver dato, e ricevuto, molto dalla Juventus.. Resta l’amaro in bocca perché al di la di tutto, anche il numero 10 qualcosa ha sbagliato. Nella sua carriera Dybala spesso si è affidato a “ consiglieri” errati. Forse è solo un’illusione, forse è un modo per non guardare la realtà fino in fondo, ma ci resta l’impressione che con un altro procuratore oggi Paulo  sarebbe ancora un giocatore della Juventus,

Una cosa invece è certa: l’aria in casa bianconera è cambiata, piaccia o no. Le regole non le dettano più i calciatori, o almeno alcuni di loro, ma la società. L’arrivo di Arrivabene ha raddrizzato la barra, e l’operazione Vlahovic ha segnato una nuova linea dalla quale non si deroga. L’amministratore delegato usa toni decisamente duri, e poco accomodanti, ma in fondo era quello che ci voleva. Certo, che a farne le spese in primis sia stato Dybala ci dispiace e non poco, ma siamo certi che adesso anche chi ha “speculato” su contratti folli cambierò atteggiamento. 

Paulo lascerà un vuoto in tutti noi, ma la Juventus va avanti a prescindere dai calciatori, e siamo sicuri che ci saranno movimenti importanti nella prossima sessione di mercato. Dopo l’amara e dolorosa uscita con il Villareal, parlavamo di un ponte che comunque è in costruzione.  E’ venuto a mancare un pilastro importante, non sarà facile sostituirlo in campo e nei cuori dei tifosi. Cinico ma vero, i giocatori passano la Juventus resta..