IL SANTO DELLA DOMENICA -La finta solidarietà di chi ha affondato la Juve. Adesso si ricostruisca, partendo dalle basi e dai tifosi.

28.05.2023 00:01 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -La finta solidarietà di chi ha affondato la Juve. Adesso si ricostruisca, partendo dalle basi e dai tifosi.
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Dovremmo credere all’ipocrisia delle ultime ore? Dovremmo credere a tutti coloro che adesso, a penalizzazione avvenuta, si scagliano contro l’Ingiustizia sportiva? Dovremmo credere ad un sistema che voleva e doveva , per ordini superiori, colpire la Juventus su una questione, quella delle plusvalenze, che non è normata? Dovremmo credere ad una federazione che con il caso Sampdoria ha dimostrato ancora una volta in che acque si muove quel che resta del calcio italiano? No, non ci crediamo più, non crediamo più a mezza virgola e ragionando di pancia l’unica cosa che ci verrebbe da dire è quella di abbandonare questo carrozzone per lidi migliori. Sogno di una notte di tarda primavera, la realtà ci racconta che in queste acque torbide dovremo continuare a nuotare, almeno per un po', sopportando e turandosi il naso.

Volevano colpire e affondare la Juventus, colpevole, negli ultimi anni, di aver monopolizzato il torneo, togliendo aspirazioni e sogni di gloria a tutti gli altri. Era un prodotto che perdeva interesse, ci raccontavano, gli stessi che tra un delirio di onnipotenza e l’altro urlano, uscendo dall’assemblea di Lega “stanno svendendo il calcio”. Ma come, non bastava affossare la Juventus per tornare a far cassa? Oppure la rabbia dei tifosi bianconeri, oggi fa paura per un mero calcolo economico, vista la reazione di tanti appassionati juventini che hanno deciso di non rinnovare i loro abbonamenti alle televisioni? La risposta la conoscete già ecco perché non crediamo neppure ad una sillaba delle parole espresse da molti addetti ai lavori dopo il meno 10 arrivato lunedi scorso. La Juventus paga errori di valutazione commessi negli ultimi tre anni dalla propria dirigenza, e su questo non c’è dubbio. Paga l’aver lasciato la politica sportiva in mano ad altri, paga il non aver combattuto nei giardini, brutti sporchi e antipatici, dei palazzi che contano in Italia, paga l’essersi sentita invincibile. Ma questi sono conti che sarebbero stati presentati all’interno della società stessa, quello che invece paga con le sentenze di questi mesi è semplicemente un disegno politico, orchestrato dai piani altissimi, legittimato anche con dichiarazioni, inopportune ma quantomai veritiere, ad articoli di giornale che hanno spiegato per filo e per segno che la battaglia per la Superlega, ad oggi persa su tutti i fronti, non poteva passare senza conseguenze.

Conseguenze che ci porteremo dietro ancora per qualche anno, anni in cui la Juventus dovrà ricostruire. Ma una ricostruzione stavolta vera, sbagliando il meno possibile e soprattutto affidando la stessa a persone nuove, una ventata di aria fresca che per una volta non passi dalle promozioni interne, che a conti fatti non hanno prodotto grandi risultati. Bisogna fare in fretta, la stagione ormai è alla fine, e il 5 giugno dietro l’angolo. Il primo nodo da sciogliere quello del direttore sportivo. Basta essere nelle mani del signor De Laurentis: non vuol liberare Giuntoli? Bene che se lo tenga, che si tenga un professionista scontento in casa propria. La Juve però deve decidere e farlo in fretta. E attenzione al nome di Salihamidzic, esonerato dal Bayern Monaco proprio in queste ore.

Ci sarà poi da decidere sull’allenatore. Le parole di Allegri nella conferenza pre Milan hanno fatto capire che l’appuntamento dei prossimi giorni, non appena finito il campionato,  sarà decisivo. C’è un contratto di altri due anni molto oneroso, ma c’è anche la volontà, anzi la necessità, di mettere in piedi un nuovo progetto che probabilmente ha poco a che vedere con la figura del tecnico livornese. E poi ci sarebbe da ricostruire il rapporto con i tifosi. Tifosi che arrivano sfiniti e svuotati alla fine di questa farsa chiamata campionato. La società ci pensi: ripartire da uno stadio caldo e pieno di tifo, soprattutto in un momento che non sarà facile, potrebbe essere il primo tassello di una ricostruzione che stavolta dovrà partire dalle fondamenta. P.S Avrei una domanda per i " gestori" del carrozzone : ci spiegate il senso della partita di questa sera per la Juventus? Anzi, amplifico la domanda. Ci spiegate se questo campionato che sta per concludersi puù essere considerato regolare? Noi la risposta  l'abbiamo, ci piacerebbe saperlo da voi con un minimo di onestà...