IL SANTO DELLA DOMENICA - I TORMENTI DI HIGUAIN INDUCONO A RIFLESSIONI IMMEDIATE. BENE I TRE PUNTI CON IL LECCE, SCUDETTO UN POCHINO PIU’ VICINO, MA GUAI AD ABBASSARE L GUARDIA
Per una volta partiamo dalla fine. Le parole di Higuain al termine della gara con il Lecce hanno spiegato molto dei tormenti recenti del Pipita. Un elemento fondamentale per questo finale di stagione, che però sta ancora facendo i conti con una condizione mentale, oltre che fisica, lontana dal top. Lo aveva raccontato Sarri, lo ha confermato il numero 21 bianconero. Durante i mesi della pandemia aveva addirittura pensato di non tornare, e solo lo scatto mentale degli ultimi giorni, ha convinto Gonzalo che la Juve ha bisogno di lui. La sensazione però è che anche la sua avventura in bianconero sia ormai arrivata ai titoli di coda, e su questo elemento Paratici e Nedved dovranno lavorare quanto prima, perché la Juventus non può fare a meno di un attaccante di livello.
Il brutto primo tempo della sfida con il Lecce, ha lasciato spazio allo show della ripresa, con i salentini in 10 e una squadra che,dopo la perla di Dybala, si è di fatto consegnata all’avversario. I 45 minuti iniziali certamente un segno negativo lo hanno lasciato, ma le 5 partite in pochissimi giorni, e un approccio mentale non perfetto rappresentano esattamente quanto visto nella prima parte della gara. Era però importante portare a casa i tre punti, e la missione è stata compiuta. Mi è piaciuta la mossa di Sarri dopo 5 minuti della ripresa. Fuori Rabiot e dentro Costa, con Bernardeschi nel ruolo di mezz’ala. Una Juventus a trazione offensiva che certamente non potrà essere proposta sempre, ma che in determinate gare può diventare letale per gli avversari.
Con una condizione fisica ancora approssimativa, anche se tutto sommato migliore di quanto ci attendessimo, e dopo la batosta della finale di coppa Italia, aver messo insieme subito 6 punti in campionato è stata un’ottima risposta. Non amo fare tabelle, ma se la Juve dovesse superare anche il Genoa, potremmo dire che la strada intrapresa verso lo scudetto è davvero quella giusta. Soprattutto in vista di una porzione di calendario che vedrà alzare progressivamente il livello delle avversarie da affrontare.
La squadra, in tutti i suoi elementi sembra in lenta ma progressiva crescita. I limiti strutturali restano, soprattutto nella linea mediana, dove Pjanic sembra piano piano staccare la spina della concentrazione, e sulle corsie esterne basse, ma in una fase di stagione cosi particolare bastano anche i campioni in grado di fare la differenza. L’obiettivo è quello di arrivare allo scudetto, senza cali di tensione che potrebbero rivelarsi pericolosi
In questa strana estate calcistica, i fatti di campo si intrecceranno con quelli di mercato. Salutato Pjanic e dato il ben arrivato a Arthur, ci aspettiamo adesso almeno un altro colpo nella linea mediana. Alcune voci ci portano ad un interessamento della Juve per Locatelli, che può rappresentare una buona alternativa ma non certamente un titolare fisso per la prossima stagione. Non impazzisco per Jorginho, ma probabilmente assieme a Bentancur e lo stesso Arthur potrebbe andare a formare un centrocampo interessante. Ribadisco che, al netto dell’emergenza terzini, Paratici e Nedved devono accellerare per portare a casa un attaccante di valore. Sfumati Icardi e Werner, non restano in effetti tanti nomi da Juventus. Milik è un’ipotesi ma non alle cifre ipotizzate dal presidente del Napoli, il messicano Jimenez non mi convince, Cavani ha un ingaggio fuori dalla portata dei parametri. Serviranno “fantasia e inventiva” .
Per adesso concentriamoci sul campionato e sul nono scudetto consecutivo da portare a casa . Il penultimo tassello per arrivare a quei 10 consecutivi che rappresenterebbero un meraviglioso decennio tutto colorato di bianco nero.