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L'ex allenatore di Cambiaso: "Juve top club, la testa è quella giusta. Nel 4-3-3 di Allegri perfetto come mezz'ala"

21.06.2022 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - L'ex allenatore di Cambiaso: "Juve top club, la testa è quella giusta. Nel 4-3-3 di Allegri perfetto come mezz'ala"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Come riportato da diversi organi di stampa, la Juventus e il Genoa si incontreranno nel corso di questa settimana per discutere di Andrea Cambiaso (22). Il giocatore piace tanto anche all'Inter, con cui si profila un bel derby di mercato per il difensore nativo di Genova. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il suo ex tecnico all'Albissola, Fabio Fossati, per parlarne approfonditamente e non solo:

Cambiaso è conteso da Juve ed Inter, ti aspettavi tutto questo clamore attorno al ragazzo che hai conosciuto ai tempi dell'Albissola?

"Sinceramente non me lo aspettavo, ma non era ancora maggiorenne e generalmente in quella categoria ci sono pochi giocatori che rubano subito l'occhio. Lui era reduce da una stagione negli Allievi Nazionali del Genoa, la leva principale era quella del 1999 (non esisteva ancora l'U18) e quindi conoscevo i classe 2000 più bravi. L'Albissola non aveva molto appeal, ma riuscii ugualmente a prenderne tre. Andrea non lo impiegai tantissimo, una ventina di presenze totali e circa sei o sette da titolare. La mia sensazione nei suoi confronti era ottima, non mi sono affatto sbagliato".

Ci puoi descrivere meglio come era?

"Fisicamente doveva ancora fare un ultimo strappo, mentalmente doveva capire che non era lo stesso calcio praticato nelle giovanili. Ma era già molto maturo. Ad Albissola è cresciuto tanto, l'anno successivo a Savona viene impiegato per esigenza come terzino destro e quindi inizia a giocare a piede invertito. Scazzola, allenatore dell'Alessandria, lo utilizza come quinto di centrocampo sempre sulla fascia destra; la cosa curiosa è che le persone non sapevano che fosse mancino. E giocava con una naturalezza disarmante. Purtroppo si è fatto male a metà stagione".

Sì, ricordo il suo infortunio al crociato.

"Esatto, fu un grande peccato. Questo lo costringe ad operarsi, fa la riabilitazione e termina la stagione. Poi arriva l'opportunità di Empoli, dove non trova molto spazio ma vince il campionato con Dionisi. Lo scorso anno, come tutti sappiamo, torna al Genoa, in una situazione un po' particolare in cui la società non riusciva a fare mercato. Ballardini decide di scegliere qualche ragazzo che aveva fatto il ritiro e di aggregarlo stabilmente in prima squadra, lui non risente in alcun modo e inizia a sfoderare delle ottime prestazioni. Il gol al Napoli ne è un esempio".

E, riprendendo un po' quanto ti chiedevo all'inizio, adesso è molto forte l'interesse della Juventus per lui. Che cosa ne pensi?

"La Juventus è una delle dieci squadre migliori d'Europa, se è interessata dimostra di credere nella prospettiva di un giovane così interessante come lui. E' un investimento che farei, poi sono molto emozionato nel parlare di lui in questi termini. E' un continuo alzare l'asticella, la testa è quella giusta. E lo sarebbe anche per un club come quello bianconero. Lo dico per un motivo: non si è abbattuto dopo la rottura del crociato, non si esalta dopo grandi prestazioni. Ha un grande equilibrio. Ho molta stima del giocatore e del ragazzo, la sua forza è proprio quella di non sentirsi mai arrivato". 

Potrebbe essere uno dei potenziali titolari nella Juventus?

"A mio avviso, è un giocatore che può dimostrare ancor più potenziale in mezzo al campo. Nel 4-3-3 che potrebbe essere schierato da Allegri, è in grado di ricoprire il ruolo di terzino sinistro e di mezz'ala. E' quello il suo ruolo".

Sarebbe interessante vederlo in mezzo al campo.

"Lui sta facendo molto bene nelle posizioni in cui è schierato, ma lo conosco come un giocatore dinamico, di gamba, molto intelligente. Il quinto è un giocatore un po' particolare, perché difende da terzino e attacca come un esterno. In questo ruolo, volendo, potrebbe avere la possibilità di rientrare in mezzo al campo in quanto è dotato di un'ottima visione di gioco. Per assurdo: se lo schieri esterno d'attacco e affronti un giocatore come Cancelo, lui può essere perfetto in fase difensiva e successivamente per attaccare gli spazi che la squadra avversaria concede".

Juve o Inter: in quale squadra potrebbe avere la miglior crescita?

"E' riduttivo, perché entrambe rappresentano il top del calcio europeo. Il suo bene sarebbe quello di finire in una delle due squadre, in questo modo può migliorare e crescere in maniera ancor più esponenziale. La sua duttilità, a tal proposito, è un grande pregio".

Mi viene in mente nello specifico Gianluca Zambrotta, che aveva iniziato la sua carriera come giocatore d'attacco e l'ha conclusa come terzino sinistro.

"Con le dovute proporzioni, perché stiamo parlando di un campione del mondo, ci può stare. Non è così pensare a questo tipo di viaggio, ma il paragone è ovviamente fatto sulla prospettiva della carriera che potrà avere Andrea. Il sogno è che possa diventare come Zambrotta".

Si ringrazia Fabio Fossati per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.