Una notte da undici leoni

16.09.2015 11:20 di  Caterina Baffoni   vedi letture
Una notte da undici leoni


"The show must go on". Così recita il ritornello di una noto canzone inglese che ben accompagna una Juve trionfante all'Etihad Stadium. Il sogno della Juve finalista della scorsa Champions ricomincia proprio da lì, da una partita di carattere, gambe e cuore, ma soprattutto  da una vittoria in rimonta contro il City delle stelle, dei "paperon de paperoni" la favorita in Coppa. La squadra di Max Allegri, che ha zoppicato molto in campionato ha saputo rialzarsi in Europa, dimostrando che non è affatto finita, dimostrando che in una competizione del genere gli stimoli vengono da sè.  Goal irregolare di Kompany, poi l'ariete croato e il gioiellino spagnolo fanno volare la Juve. Quando le stelle bianconere brillano, la squadra è tornata inevitabilmente ad essere quella di un tempo. 

 La notizia più bella probabilmente è che la rimonta dell'Etihad è firmata dagli attaccanti. Mario Mandzukic ha segnato un goal dei suoi rispondendo a dovere agli scettici: servito nel modo giusto segnerà come ci si aspetta dal centravanti titolare della Juve. Alvaro Morata invece ha dimostrato di avere quel qualcosa in più nelle partite europee: la sesta rete in Champions con la maglia bianconera, il quarto consecutivo: è l'epilogo di un capolavoro. Paragonabile a quello segnato lo scorso campionato al Palermo nel tipo di calcio col sinistro a giro, ma ancora più bello e decisivo se messo a segno in certe competizioni. Il giocatore lento ed affaticato  visto col Chievo non poteva essere il vero Alvaro: molte delle fortune della Juve 2015/16 passeranno dal suo meraviglioso talento: è una certezza.
E' anche vero che una rondine non può far primavera, giustamente, ma la sensazione è che questo 4-3-3 schierato da Allegri possa essere la soluzione definitiva. A proposito di Max, giù il cappello: schierare per la prima volta in stagione un modulo così offensivo nella tana del City dimostra che Allegri, a cui hanno rivoluzionato la squadra, ha i nervi saldi e sa capire in fretta come tirare fuori il meglio dai suoi. Grinta, spirito di sacrificio e coraggio: questi i punti saldi e fondamentali della formazione bianconera. 



Ma il fattore principale da tenere costantemente in considerazione, è che la forza della Juve è stata nell'unione di intenti che inevitabilmente ha coinciso con il possesso palla! Difendere di gruppo senza affanno e spingersi senza paura nella metà campo avversaria: questo era il messaggio giusto, e lo si è capito subito. Madama è riuscita a tenere in partita il suo trequartista Hernanes e di conseguenza è riescita a tenere vivo il suo baricentro. Sena dimenticarsi di Cuadrado <. chiave tattica del match. Dategli fiducia e il senso di essere pedina importante di una squadra importante e il colombiano può conquistare il mondo per il suo modo di essere un giocatore top con caratteristiche uniche in quel ruolo, supportato da una coppia centrale di difesa che non sbaglia nulla.

Perché la vittoria più bella è questa e stamattina ce ne siamo resi conto subito. 
Ma il tifoso juventino sa però ce ne dovrà essere presto un'altra di vittoria. 
Non stavate già pensando al Genoa, no?!