LEONI PER..AGNELLI – Ronaldo non basta se non giochi per vincere. L'Italia non ti allena ma la Juventus deve imparare a giocare sempre e solo per vincere. Qualificazione complicata ma non compromessa bisogna cambiare pelle

21.02.2019 09:08 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LEONI PER..AGNELLI – Ronaldo non basta se non giochi per vincere. L'Italia non ti allena ma la Juventus deve imparare a giocare sempre e solo per vincere. Qualificazione complicata ma non compromessa bisogna cambiare pelle

E adesso non chiamatela maledizione, perché se rinunci a giocare in Champions anche quando hai uno dei giocatori più forti al mondo, allora più che “maledizione” bisogna parlare di “spreco”, o magari “suicidio”. Soprattutto se rinunci a giocare al Wanda Metropolitano contro una delle squadre più difficili da affrontare. A cui non devi concedere un centimetro. Figuriamoci se concedi metri disinnescando l'unica arma veramente letale che hai a disposizione: Cristiano Ronaldo. 

Le gare contro Valencia e Manchester avevano illuso un po' tutti, sembrava una Juventus diversa quest'anno, molto più consapevole della propria forza, con CR7 a darle sicurezza e mentalità europea. E invece in una tiepida sera di Madrid, nell'infuocato clima del Wanda Metropolitano, i bianconeri si riscoprono timidi, poco propositivi, più sporchi che cattivi e sicuramente brutti. 

In una parola: deludenti. 

 

Ma adesso l'errore più grave sarebbe affidarsi al disfattismo, ai soliti processi ad Allegri che indubbiamente non ha trasmesso l'atteggiamento giusto alla squadra, serve che anche il tecnico bianconero ora faccia uno step in più, non incappando nei soliti errori nati dalla sindrome del freno a mano tirato. Sicuramente l'Italia, come stanno dicendo tutti, non è più allenante, la Juventus è talmente superiore che vince giocando in seconda e così, quando in Europa deve innescare almeno la quarta, si trova con il motore ingolfato. 

Traccheggiare per poi colpire l'avversario nel momento giusto può funzionare in Italia non certo in Europa dove la Juventus deve crescere nella mentalità.

Un esempio su tutti è la scelta iniziale di Allegri: mandi in campo Dybala e allora rinunci a Cancelo in favore di De Sciglio perché ti dà maggiore copertura e sicurezza. In Italia può anche andare bene come lettura, in Champions League è proprio qui la differenza. Andare in uno stadio complicato con Dybala e anche Cancelo, a proporre il tuo gioco e non cercare di contenere quello altrui. In Europa la partita la devi fare sempre altrimenti rischi anche contro lo Schalke 04 figurarsi contro l'Atletico Madrid. 

 

Il 12 marzo a Torino può essere il giorno della nascita di una nuova Juventus.

Una squadra che smetta di pensare alla Champions come ad un'ossessione ma che la veda come un'opportunità da cogliere perché mai come quest'anno ne ha i mezzi. Una Juventus che la smetta di pensare che questa coppa prima o poi le cadrà dal cielo perché in fondo se la merita.

Se vuoi qualcosa, devi andarla a prendere.

E per farlo, a volte, bisogna avere il coraggio di usare meno testa e più cuore...

Vincenzo Marangio – RmcSport

Twitter @enzomarangio