La norma sugli extracomunitari. Sono così lontani i tempi di Nakata e Oriali...

E' la norma che sta governando questa (e non solo questa) finestra di calciomercato: la norma sugli extracomunitari, 2 per squadra. Una legge discussa, modificata, e non è escluso che non si modifichi anche in un futuro non molto lontano. Ma è una norma che incide, che conta. Un tema che torna prepotente ogni mercato. L'estate di due anni fa la Juve alle prese con tale regola aveva dovuto scegliere Krasic a discapito di Dzeko, potendone tesserare solo uno. In questo gennaio ha scelto Caceres, lasciando fuori Guarin, in procinto di accasarsi all'Inter. Non una roba da poco insomma. Anzi una legge che decide molto spesso. Ma continuiamo, la Roma ha occupato il posto libero per extracomunitari negli ultimi giorni di mercato con Marquinho, dovendolo però preferire ad altri giovani e acquistabili calciatori sudamericani. Insomma, chi più chi meno ha dovuto adattare le proprie esigenze a questa norma. Non è il momento, nè tantomeno il luogo adatto a discutere di quanto sia giusta, a livello etico e politico, intanto c'è e si fa sentire. Si fa sentire anche perchè se la Juve oggi è su Nainggolan, quando aveva in pugno Guarin, lo deve a questa regola, e se acquisterà Nainggolan, come sembra, tale legge ha ripercussioni anche sul gioco di Conte, seppur in maniera più o meno indiretta.
Perchè i nomi che vengono scritti sui taccuini dei vari direttori sportivi sono sempre condizionati. Come un peso, come un limite. Ma c'è anche chi è stato in grado di superare questo limite, di aggirarlo, di liberarsi e nascondere nell'armadio lo "scheletro". Parliamo dello scandalo del 2001, che vide la condanna e la squalifica di parecchi calciatori conosciuti. Dida, Jeda, Da Silva, Fabio Junior, e la condanna anche di molte società quali Udinese, Lazio, Roma, Sampdoria e addirittura l'Inter. Oriali che si pregerà di lì a qualche anno del ruolo di onesto fu condannato dopo aver patteggiato. Nello stesso periodo le norme furono cambiate durante il campionato (non era possibile schierare più di 3 extracomunitari), cambiate alla vigilia della sfida al vertice tra Roma e Juventus, che la squadra capitolina pareggiò grazie al gol di Nakatà, approfittandone e schierando tutti gli extracomunitari in rosa. Episodi questi che non si ricordano mai sui coraggiosissimi media di oggi, meglio parlare del rigore di Iuliano su Ronaldo, ma non dire anche che era in campo un Recoba "comunitario". Ma, tornando ad oggi, a quel mercato così duramente segnato dalla norma sugli extracomunitari, pensate a una Juve con Guarin e Caceres. Con Oriali dirigente sarebbe possibile. Forse però, meglio Nainggolan e Marotta.