Licari (Gazzetta): “Juve, quei due rifiuti fanno male”

Il collega Licari su Gazzetta: "I tempi sono cambiati, ma la Juve è sempre la Juve, una bella donna non abituata ai rifiuti in serie di questi giorni. Dopo Conte, Gasperini. Dopo il Napoli, la Roma, club con idee più chiare di quelle dei bianconeri oggi. Comprensibile, visto che la loro dirigenza è la stessa, mentre alla Juve un ribaltone improvviso ha cancellato Giuntoli e, di fatto, anche Tudor. Al croato era già stato comunicato l’addio, prima di rientrare nel gruppo dei possibili allenatori. Non poteva fare di più, ha rimesso in piedi una Juve alla deriva e conquistato un posto in Champions. Senza incantare, è vero, ma trovando almeno soluzioni di buon senso con giocatori non scelti, “trovati”. Non ha lo spessore di Conte, il numero uno, e non può permettersi l’autorevolezza di Gasp, ma ha la juventinità dentro e non ha mai fatto male in nessuno dei club in cui è stato chiamato, spesso d’urgenza. Le ultime mosse del clu lo hanno un po’ delegittimato: se confermato, ipotesi non molto credibile oggi, sarebbe una seconda scelta. Scenario non ideale per una Juve che deve ricominciare da zero o quasi. Se Tudor era in ritardo in classifica, loro sono un po’ indietro nella costruzione della nuova squadra. I “no” di Conte e Gasp sono arrivati dopo due colloqui che devono aver enfatizzato l’indecifrabilità del progetto.
Quei due, senza idee chiare, possono permettersi di non prendere impegni. Peccato soprattutto per Gasp. Di Conte in bianconero, e della sua striscia vincente, si sa tutto. Vedere una Juve all’atalantina, guerriera, aggressiva, offensiva, sarebbe stato uno spettacolo bello e inedito. Le responsabilità sono condivise tra tutti i protagonisti dell’ultima stagione: doveva essere quella del rilancio, ha scavato un solco ancora più profondo nella crisi strutturale. Come in una grande azienda, ha pagato l’amministratore che ha fallito: Giuntoli. Sul mercato recente (vedi le cifre per Kelly) e passato (Nico pagato come un top), e su certe vendite all’ingrosso (Hujsen, Soulé) non ci sono alibi. Ma ora non diamogli tutte le colpe su Thiago Motta e Koopmeiners: qualcuno aveva espresso dubbi sul tecnico del futuro e sullo scatenato olandese un anno fa? (...) serve un tecnico. Forse subito al posto di Tudor, se fosse scelto prima del Mondiale, con tante scuse al croato che non meritava questo epilogo: non avrebbe però senso perdere altro tempo. Ma chi? Trap, Lippi e Conte erano emergenti. Identikit che corrisponde a Fabregas, a De Zerbi, a Farioli forse, un po’ meno ai soliti noti di cui si parla da un po’, tipo Pioli e Mancini. L’alternativa? Il supertop, Guardiola che lascia il City e vuole sperimentare l’Italia, oppure Zidane che però è stato mostruoso con un Real Madrid da ricostruire mentalmente, non tecnicamente.