Vocalelli: "Vlahovic potrebbe restare alla Juventus: ecco perché potrebbe essere un vantaggio"

Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli ha parlato della situazione di Vlahovic: "Dopo un anno di tormenti e un’estate di mosse strategiche, potrebbe anche rimanere alla Juventus. Un epilogo impensabile fino a qualche tempo fa, con quel pesante ingaggio e un rapporto ai minimi, che sembrava condizionare e impedire una soluzione tanto sorprendente. Ma il mercato, si sa, è pieno di colpi di scena, oltre che di trappole e insidie, e allora - chissà - che alla fine non finisca per prendere definitivamente corpo quella domanda che nessuno se la sentiva di avanzare: e se alla fine il suo futuro fosse ancora bianconero? Un interrogativo a cui, parere strettamente personale, si potrebbe provare a rispondere senza incertezze: sarebbe un’ottima notizia per la Juve e per Tudor. Ora, intendiamoci, è evidente che il “problema” Vlahovic sia soprattutto economico, per via di quei dodici milioni netti (che nel frattempo sono diventati 10, visto che la società comunque gli ha già pagato luglio e agosto) del suo ingaggio. Una cifra enorme, che pesa sul bilancio e sui giudizi. Ma piuttosto che svenderlo, quasi regalarlo, è lecito chiedersi se non sarebbe meglio, e produttivo, tenerlo, provando magari a costruire una relazione più solida e magari una trattativa di rinnovo più coerente con i tempi. Se Vlahovic, come sembra, è disposto a fare questo passo da qualche altra parte, magari al Milan del suo “maestro” Allegri, perché non dovrebbe essere possibile alla Juve? 

1) Vlahovic ha un rapporto di stima con Tudor, che in tempi non sospetti - prima di arrivare alla Juve - lo giudicò tra i più forti attaccanti in circolazione. È evidente che anche lui, il tecnico, ha dovuto prendere atto della situazione, ma Dusan è forse il suo attaccante ideale.

2) Anche con David e Kolo Muani, la presenza di Vlahovic sarebbe importantissima per una squadra che deve affrontare il campionato, la Champions, la Coppa Italia. Anche perché, a pensarci bene, né David e né Kolo Muani sono in fondo due prime punte classiche, ma piuttosto - e la differenza non è sottile - due attaccanti. Che possono tranquillamente coesistere tra loro e, forse ancora di più, con una prima punta come Vlahovic".