Viaggio tra le Stelle: Didier Deschamps

Continua il “Viaggio tra le Stelle”. Juventus.com vi propone, giorno dopo giorno, le 50 leggende bianconere scelte da voi tifosi e i cui nomi compariranno nel nuovo stadio bianconero.
Oggi, 14 luglio, anniversario della Presa della Bastiglia, anche la Juventus rende omaggio alla Francia dedicando lo spazio delle Leggende a uno dei più grandi giocatori transalpini: Didier Deschamps.
Carismatico e vincente: due definizioni che calzano a pennello parlando di lui. Sia come giocatore che come allenatore. Per capire quello che ha fatto sul campo, basta guardare il suo palmares: Campione del Mondo e d’Europa con la Francia, due volte Campione d’Europa per club con Olympique Marsiglia e Juventus, Campione del Mondo per Club con la Juventus, tre campionati francesi con il Marsiglia e tre Scudetti in Italia con la Juventus. Senza dimenticare una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, una Coppa d’Inghilterra (con il Chelsea) e una Supercoppa Europea, sempre in bianconero.
E da allenatore? Un campionato francese con l’Olympique Marsiglia, una Supercoppa Francese, tre Coppe di Lega francesi, una finale di Champions con il Monaco e il campionato di B con la Juventus.
Ci sono tanti successi nella vita di Deschamps. Ma anche tanta Juventus. Arriva a Torino nel 1994 con un curriculum già invidiabile e con l’immagine della Coppa dei Campioni alzata al cielo da capitano dopo la finale vinta dal suo Marsiglia, contro il Milan, nel 1993. Approda nella prima Juventus di Marcello Lippi, aggiungendo ancora una carica di carisma a un gruppo pieno zeppo di leader quali Vialli, Baggio, Ravanelli, Peruzzi, un giovane Del Piero e l’altro neo arrivato Ferrara.
E sul campo si vede. La squadra miete successi anche grazie al carattere e alla voglia di non mollare mai dei suoi trascinatori. Deschamps può dare una mano più nello spogliatoio che sul campo. Un infortunio al tendine lo blocca per gran parte della stagione, ma non gli impedisce di rientrare in tempo per la conquista dello Scudetto (suo uno dei gol nel match decisivo con il Parma) e della Coppa Italia.
Ma è in Europa che il suo contributo è fondamentale. La stagione successiva la Juventus corona il sogno di tornare regina di coppe e vince la Champions League battendo in finale l’Ajax a Roma nel 1996. Per il francese è un bis dopo il trionfo di tre anni prima.
Nelle stagioni successive manca di un soffio il tris in Champions, ma si rifà con l’Intercontinentale, la Supercoppa Europea (vinta con i connazionali del Paris Saint Germain) e altri due Scudetti. Lascia nel 1999, un anno dopo aver vinto il Mondiale in Francia, da capitano. Chiude la sua parentesi da giocatore con 178 partite e quattro gol. Ma un’altra parentesi si aprirà pochi anni dopo. Nel 2006, la nuova Juventus cerca un tecnico giovane, vincente e carismatico per far rinascere la squadra e cancellare in un attimo la Serie B. E chiama proprio Didier. Nonostante la penalizzazione, i bianconeri fanno valere la loro forza e tornano di slancio nel posto che compete loro. Ma al ritorno in A, Deschamps non sarà più al suo posto, dopo le dimissioni date nel finale della stagione, ma a risultato già conseguito.