Trevisani assicura: "Juve-Tudor era già finita alla vigilia di Como-Juve"
L’esonero di Igor Tudor ha chiuso un ciclo durato poco ma già logoro da settimane. La Juventus arrivava da otto partite senza vittorie: dal 4-4 col Borussia Dortmund, al ko con il Como, fino alla terza sconfitta consecutiva maturata ieri all’Olimpico contro la Lazio. Una deriva che, secondo Riccardo Trevisani, opinionista di Sport Mediaset, era iniziata ben prima della scelta ufficiale del club.
“Per me era finita da dieci giorni - spiega Trevisani - da quando, alla vigilia di Como-Juve, Tudor ha fatto quel paragone con Fabregas dicendo, di fatto, che a lui non comprano i giocatori che vuole. Non lo ha detto apertamente ma lo ha sottinteso. Quella è stata la goccia”.
Da lì, aggiunge il giornalista, la Juventus “non è più stata una squadra”, incapace di costruire gioco o di segnare (“zero gol contro Como, Real Madrid e Lazio”). Pur riconoscendo che Tudor non è il solo responsabile di una crisi che dura “da sei anni”, Trevisani sottolinea gli errori del tecnico: “Dichiarazioni sbagliate, cambi di modulo continui, nessuna gerarchia, discussioni con Locatelli… quando cambi due sistemi in 77 minuti e non vinci, è inevitabile che poi paghi l’allenatore”.
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