Tarallo: "Spalletti alla Juve? E il tatuaggio del Napoli che fine farà? Come fai con quel tatuaggio?"

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano "La Verità". Di seguito, un estratto dell'intervista.
Che idea si è fatto della vicenda Osimhen?
"È chiaro che Victor vorrebbe restare in Europa, ma è anche uno che guarda molto al guadagno. E quindi, giustamente, valuta le offerte da un punto di vista economico. È un ragazzo che, secondo me, è stato anche mal consigliato negli anni. Per il suo carattere, per la sua esuberanza, avrebbe avuto bisogno di una guida. Victor è coerente con sé stesso: è sempre stato un artista nel creare problemi. Posso anche capire che non abbia intenzione di andare subito a incassare una valanga di soldi e poi scomparire dalla scena calcistica. Leggevo qualche giorno fa, ad esempio, di Gabri Veiga, che ha fatto il percorso inverso: è andato lì, ha fatto una scelta per i soldi e poi è tornato in Europa. Se uno ha talento, può sempre scegliere dove andare a giocare. E credo anche che il Napoli, con quei soldi, possa fare un'ottima operazione."
Ma quando un calciatore va a giocare per due anni in Arabia Saudita, dove i ritmi sono completamente diversi, è poi semplice rientrare nel calcio europeo?
"Secondo me, è una scelta che va fatta a fine carriera, intorno ai 34-35 anni. Anche perché lì, con quel livello, se sei un grande giocatore fai comunque la differenza. Però ci sono calciatori che non riescono a tornare. Più che altro, attorno a questi calciatori ci sono tante persone che hanno fretta di incassare. Forse, in tutto questo, Osimhen è l'unico che sta cercando di frenare. Magari lui sta dicendo: 'Voi avete fretta di concludere, ma io voglio vedere se durante il mercato si presenta un'altra opportunità'."
Non crede che una scelta del genere sia una sorta di pensione anticipata?
"Sì, secondo me sì. Guarda che lui lo sa bene. Un trasferimento del genere significa dire addio, o quantomeno arrivederci a chissà quando, al calcio che conta. Non ha tutti i torti a rifletterci bene."
Cosa ne pensa della situazione di Luciano Spalletti? Un commissario tecnico della Nazionale che ha lasciato l'incarico, ma stasera lo vedremo comunque in panchina.
"Spalletti è sempre stato un grande attore. Lo è da sempre. Bravissimo. Io non ci credo più a questi momenti di commozione, a queste scene. Secondo me, lui recita. Magari sbaglio, magari esagera. Ma resto convinto che ci sia una componente molto teatrale nei suoi atteggiamenti. Però, lo sappiamo, Gravina – che sembra una sorta di Madre Teresa di Calcutta – ci ha detto che tutto è stato fatto nella massima trasparenza. Mi viene da sorridere. Abbiamo visto com'è andata..."
Secondo alcune indiscrezioni potrebbe andare alla Juventus. Che idea si è fatto?
"Il tatuaggio del Napoli che fine farà? Come fai con quel tatuaggio? È un dettaglio, ma non da poco. Però, lo sappiamo: nel calcio può succedere di tutto."