Sabatini: "La Juve di Spalletti ha ripreso a giocare e correre"

Sabatini: "La Juve di Spalletti ha ripreso a giocare e correre"TuttoJuve.com
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di Giuseppe Giannone

Direttamente dalle pagine di "Calciomercato.com", Sandro Sabatini commenta così il pareggio ottenuto ieri sera dalla Juventus in Champions League contro i portoghesi dello Sporting: "L’impressione è buona, il risultato no: la Juve resta lontana dalle squadre migliori in fuga per un posto privilegiato negli ottavi di Champions. Con tre punti in quattro partite, per i bianconeri sarà assai più realistica la traiettoria attraverso i play-off, peraltro la stessa che qualche mese fa premiò il Paris Saint-Germain. Certe statistiche storiche sono comunque inutili e distraggono dalla cronaca contemporanea. La Juve di Spalletti ha ripreso a giocare e correre, a battersi e sacrificarsi. 

Al di là di qualche interessante novità periferica (piacciono Koopmeiners “braccetto” e McKennie tuttofare), si nota Dusan Vlahovic tornato leader tecnico ed emotivo oltreché bomber. E con il nuovo allenatore insignito da Chellini come “uomo degno di un grande progetto”, la Juve merita un applauso anche se non è andata oltre un pareggio casalingo con lo Sporting.

Oltre che sui lanci lunghi, Di Gregorio ha lasciato perplessi sul gol di Araujo perché d’accordo era angolatissimo ma… Il trio difensivo è sembrato solido e affidabile anche senza strafare. Kalulu ormai si sa come può contribuire alla grande, basta non chiedergli quel che non sapeva fare: l’ala destra a tutta fascia, “invenzione” di Tudor. Al centro Gatti è stato responsabile, anche frenando l’inclinazione a qualche sfuriata. E poi c’è stato ancora Koopmeiners, per il quale nessuno si azzarda a dire che Spalletti ha indovinato il nuovo ruolo, ma l’impressione è che sia proprio così.

Cambiaso è stato al solito altruista, seppur frenato da un’ammonizione discutibile nel primo tempo. Locateli ha provato qualcosa in più dell’ordinario. Thuram è apparso (anzi: “ri-apparso”) dominante a centrocampo e in highlights sull’azione del gol. Alternandosi sulle due fasce, McKennie si è battuto facendo sentire anche i compagni come una banda di marines. In appoggio alla punta, Conceicao e Yildiz sono cresciuti in qualità e fantasia con il passare dei minuti. 

E poi c’è stato Vlahovic che, ben oltre la sorridente statistica di 9 gol segnati in 20 presenze di Champions, è apparso trascinatore come spesso gli accade di recente. E saltando con il telecomando da una partita all’altra, non se ne vedono tanti di centravanti come lui, in giro per l’Europa.

Poi sono entrati il quasi misterioso Zhegrova (un paio di guizzi) e il ben conosciuto Kostic (ordinaria amministrazione), il bentornato Miretti e l’inconcludente David. Ma era troppo tardi per cambiare una partita ormai addormentata dallo Sporting. La Juve fatica a restare in corsa per la qualificazione Champions, ma è viva. Ed ha ripreso a correre".