Piazza Affari chiude in rosso. Negative anche Juventus e Lazio

Chiusura negativa per Piazza Affari, che termina la seduta odierna in calo, appesantita dai rinnovati timori legati a un’escalation nei rapporti commerciali internazionali. L’indice Ftse Mib arretra dello 0,58%, fermandosi a quota 39.946 punti.
La preoccupazione dei mercati è tornata a salire dopo le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, intenzionato a introdurre dazi unilaterali entro due settimane per colpire i Paesi che non hanno siglato un accordo commerciale con gli USA.
La debolezza ha contagiato anche le principali piazze europee: Francoforte chiude con un calo dello 0,74%, Madrid perde lo 0,32%, e Parigi lascia sul terreno lo 0,14%. In controtendenza Londra, che registra un lieve incremento dello 0,23%.
Sul fronte obbligazionario, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi risale a 93 punti base, con il rendimento del decennale italiano stabile al 3,4%, contro il 2,47% del titolo tedesco.
Il contesto globale favorisce l’euro, che guadagna terreno rispetto al dollaro statunitense con un progresso dello 0,76%. L’oro prosegue la sua fase positiva, scambiando a 3.385,1 dollari l’oncia (+0,88%). In lieve recupero anche il petrolio WTI, che registra un rialzo dello 0,27%.
A Milano, le vendite colpiscono soprattutto i titoli del comparto auto e del lusso. Stellantis cede il 2,74%, mentre Ferrari segna un calo del 2,73%. In rosso anche i marchi della moda: Brunello Cucinelli (-2,96%) e Moncler (-2,47%).
A sostenere il listino sono i titoli energetici: Eni avanza dell’1,52%, seguita da Saipem (+1,18%), Hera (+1,07%) ed Enel (+0,66%).
Nel segmento MidCap, tra i migliori troviamo SOL (+1,49%), Cembre (+1,10%), Garofalo Health Care (+0,98%) e ERG (+0,95%).
I maggiori ribassi colpiscono invece LU-VE Group (-3,75%), Tamburi Investment Partners (-3,49%), Sesa (-3,20%) e Sanlorenzo (-2,66%).
Giornata negativa anche per i titoli calcistici: la Juventus arretra del 2,20%, mentre la Lazio registra una perdita dello 0,75%.