Parla Zavanella, l'architetto del nuovo stadio della Juve

22.07.2010 20:45 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: di Domenico Fabbricini per LuxSport/Corriere dello Sport
Parla Zavanella, l'architetto del nuovo stadio della Juve

Si sta lavorando alla realizzazione del nuovo stadio della Juventus. Un impianto all’avanguardia, dotato di ogni comfort, che avrà l’ambizione di cambiare il concetto di stadio in Italia. Un vero gioiello che forse potrebbe dare la spinta al rinnovamento dei tanti impianti obsoleti che popolano il nostro Paese.

LuxSport ha incontrato Gino Zavanella, architetto del nuovo stadio bianconero: “I lavori proseguono secondo i termini stabiliti – ha spiegato -, dunque l’impianto sarà pronto per il campionato 2011/2012, come preventivato”.



Quali sono le principali caratteristiche innovative del nuovo stadio?
Il nuovo stadio avrà una grossa novità che lo porterà ad essere unico nel genere sul territorio italiano, questà novità è rappresentata dalla multifunzionalità che non sarà solamente “simbolica”, ma che effettivamente permetterà all gente di vivere lo stadio sette giorni su sette. Il nuovo stadio sarà piacevole sotto tutti i punti di vista, sia esteriormente che al suo interno, il tutto a vantaggio dei tifosi.

Gli stadi italiani sono obsoleti e spesso non a norma, cosa bisogna fare per recuperare questo gap? Restyling o ricostruzione?
La situazione degli impianti in Italia è talmente grave che, a mio parere, il restyling non è più possibile. Inoltre siamo rimasti uno dei pochi Paesi ad avere ancora stadi di proprietà pubblica. Siccome le opere per realizzare uno stadio comprendono numerose altre strutture come strade, parcheggi ecc., non è più pensabile un impianto fine a se stesso, ma esso dev’essere multifunzionale e cioè parte di un progetto globale. Attorno allo stadio devono quindi nascere anche servizi utili alla città, l’impianto non sarà solo a disposizione dei tifosi ma a favore di tutto il territorio.

L’Inghilterra è il vero modello da imitare?
Non sono d’accordo che il modello da imitare sia quello inglese. L’Inghilterra ci ha insegnato molto, a cominciare dal rispetto che ha nei confronti dello spettatore, ma il coinvolgimento avviene solamente all’interno dello stadio. Il modello di riferimento però dev’essere nuovo, e cioè un modello dove tutto il territorio attorno all’impianto viene coinvolto, questo dev’essere il punto di forza dei progetti futuri, e questo sarà l’obiettivo del nuovo stadio della Juventus.