Paolillo: "Marotta ha ragione la Juve è la favorita, Allegri non lo ammette per scaramanzia"

Ernesto Paolillo, ex amministratore delegato dell'Inter, ha rilasciato un'intervista esclusiva ai colleghi di TMW parlando del big match di campionato tra bianconeri e nerazzurri in programma per domenica sera alle 20.45.
Queste le sue dichiarazioni:
Che partita si aspetta domenica?
"Mi aspetto una partita molto aggressiva da parte della Juventus: giocando in casa, vorrà recuperare il divario che ha con l'Inter. Detto ciò mi aspetto anche un'ottima prestazione da parte dell'Inter, perché riuscire a portare a casa un risultato positivo da Torino è sempre una grande impresa, soprattutto è utilissimo se si vuole aspirare allo scudetto. La squadra di Inzaghi ha tutti i numeri per farlo".
Marotta dice che la Juve è favorita, Allegri che è favorita l'Inter. Chi dice la verità?
"Marotta (che oggi ha rinnovato con l'Inter fino al 2027, ndr), come sempre. Ripeto quello che dico ogni volta che posso: parliamo del miglior manager del mondo del calcio e in questo caso ha ragione, perché la Juventus è favorita. Anche se per scaramanzia Allegri non lo vuole dire, ha un grosso vantaggio: non gioca per le coppe. E questo non è un vantaggio per la società magari, ma per i giocatori e per l'allenatore sì: giocano meno, hanno più tempo per prepararsi, è un vantaggio incredibile in stagioni dove tutte le competizioni, che francamente sono anche troppe, assorbono molta fatica. Quindi la Juve è avvantaggiata, tanto più che è anche una buona squadra".
Però la Juve è costata e costa ancora oggi di più dell'Inter…
"E quindi che morale ne traiamo? Che è stata bravissima la dirigenza dell'Inter: va detto e scritto a caratteri cubitali. Marotta ha operato in maniera fantastica, ha fatto non una ma ben tre campagne acquisti, centellinando i rinforzi e andando a prenderli dove costavano meno, scegliendo sempre al meglio. È stato bravissimo, doveva vendere e non comprare: insieme al resto della dirigenza, ha rinforzato sempre la squadra".
La Juventus ha rinunciato al ricorso su Calciopoli, un segnale distensivo?
"A livello di società, senz'altro. Il problema è a livello di tifoserie, perché hanno una memoria storica e purtroppo queste cose non vengono analizzate soltanto dal punto di vista sportivo nella giusta maniera. Purtroppo ci sono dei retaggi di tifo cattivo, che andrebbero eliminati".
Oggi la narrazione sembra invertita rispetto al passato. La Juve anti-sistema e Marotta alla guida dal Palazzo…
"Non è assolutamente nello stile di Marotta puntare su poteri di palazzo o altro. È solo un manager molto bravo ed estremamente capace, non credo proprio che si possa pensare a questioni di potere. Il Palazzo secondo me invece dovrebbe agire molto meglio e molto di più perché ci sono queste vicende delle scommesse, da parte di alcuni giocatori, che andrebbero viste con maggiore severità. Cattiveria e punite molto di più. Mi pare che si butti tutto troppo presto nel dimenticatoio".