Orsato: "L’arbitro che era in me è morto. Ora insegno ai giovani a non avere paura"

11.08.2025 19:00 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
 Orsato: "L’arbitro che era in me è morto. Ora insegno ai giovani a non avere paura"
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Daniele Orsato, ex fischietto internazionale e nuovo designatore della CAN C dell’AIA, racconta al Corriere della Sera la sua nuova vita lontano dal campo, con una missione ben precisa: formare i giovani arbitri.

"Il fischietto non mi manca. Oggi la mia missione è un’altra: insegnare ai giovani arbitri a non avere paura. L’arbitro che era dentro di me è morto. Nella vita devi sempre pensare al futuro, non puoi vivere di ricordi, altrimenti è finita", spiega l’ex direttore di gara, delineando le regole che intende trasmettere ai suoi ragazzi.

"La prima regola è che ognuno deve avere il proprio stile. Imporne uno è un errore. La seconda è che qui vige la meritocrazia: ognuno ha ciò che si merita, lo sport non mente mai. Terza regola: i miei arbitri devono pensare solo alla C. La A e la B non sono per tutti. Bisogna guardare sempre in alto, imparare, ma sempre ricordandosi dove ci si trova".

Orsato ha commentato anche l’introduzione del Football Video Support, la nuova tecnologia che consentirà agli allenatori di chiedere la revisione di un episodio tramite replay: "È una bella novità, che può far crescere il calcio. Siamo fieri di essere i primi ad averla. Questa è un’ulteriore possibilità di comunicazione fra panchine e arbitri: se gli allenatori sono tranquilli, andrà tutto bene".