Nino Ori a RBN: "Elkann? Basta parole, voglio fatti. La Christillin ha gettato la maschera, vogliono danneggiare la Juve. Sul TAR..."

Intervenuto ai microfoni di Radio BiancoNera, Nino Ori ha parlato così di Juventus: "Elkann? Non mi aspetto nulla a parole ma nei fatti. Vorrei vedere dei fatti. Negli ultimi 5-6 anni ha tirato fuori per la Juve quasi un miliardo, sapendo che non sarebbe mai rientrato di nulla. Ma non mi accontento delle parole. Non mi fanno passare l'arrabbiatura per quanto successo, che è oltre il grottesco. Non esistendo una normazione sulle plusvalenze, non capisco proprio tutto. Il crimine sta nel fatto che in intercettazioni non validate e che potrebbero non rientrare nel processo ordinario, sono entrate nel giudizio sportivo".

Sul possibile ricorso: "Al TAR, così come al CONI o al Consiglio di Stato non vedo una buona disposizione d'animo nei confronti della Juventus. Lo dicono i precedenti dei precedenti 12 anni. Dobbiamo fare come il City e come il Barcellona? Ok, ma in quale tribunale? In Inghilterra e in Catalogna, le Istituzioni e i tribunali non sono così ben disposti nei confronti della Juventus, così come i media. I nemici sono tanti, non è così semplice. Il problema non è la giustizia sportiva italiana. Ce la prendiamo con gli esecutori e non con i mandanti. Le parole di Mourinho e di altri sono tutte false. L'ingiustizia è una pena sproporzionata, mai motivata con criteri certi e verificabili. S'è stata una penalizzazione che non aveva senso che ci fosse. La Juventus andava punita e basta, e questo è stato fatto. E' stata la vendetta autolesionista di un sistema calcio italiano ed europeo che è da riformare sì, ma tutti se ne accorgono dopo. E' una sanzione vergognosa per chi la affligge, non per chi la subisce".

Poi ha anche commentato le parole di Evelina Christillin: "Ci ha spiegato bene chi sono i mandanti e il perché. Se non altro ha gettato la maschera, a differenza del ministro Abodi. La volontà precisa è quella di danneggiare pesantemente la Juve, non distruggerla perché serve al calcio italiano. La volontà viene dalla UEFA, che vuole colpire chi con la Superlega ha cercato di danneggiare il monopolio della UEFA".