Mourinho torna al Benfica: “Non io, ma il club è importante. Voglio riportarlo a vincere”
Il cerchio si chiude a Lisbona. Dopo 25 anni dal suo primo incarico da capoallenatore, José Mourinho è di nuovo alla guida del Benfica. Lo Special One, reduce dall’esperienza al Fenerbahçe, ha firmato un contratto biennale fino al termine della stagione 2026/27 ed è stato presentato ufficialmente ai media nella giornata odierna.
L’arrivo del portoghese coincide con il cambio in panchina dopo l’esonero di Bruno Lage, sollevato dall’incarico a seguito della clamorosa sconfitta contro il Qarabag all’esordio in Champions League. A prendere in mano la squadra è dunque Mourinho, che ha scelto toni diversi rispetto al passato:
"Arrivo in una fase diversa della mia carriera e come persona. Sono più altruista, penso meno a me stesso e più alla gioia che posso portare agli altri. Non sono io l’importante; il Benfica è importante e voglio farlo tornare a vincere".
Mourinho ha ricordato anche l’accoglienza dei tifosi, che lo hanno colpito profondamente: "Nemmeno 25 anni di calcio ai massimi livelli ti rendono immune a certe emozioni. Questo non è il Benfica che perde in casa con il Qarabag: il Benfica è quello che ha saputo soffrire a Istanbul contro il Fenerbahçe e ha portato la nave in porto. Questo è il club con cui mi identifico".
Sabato l’esordio in campionato, ma Mourinho non promette rivoluzioni immediate: "Non ci saranno cambiamenti radicali, lavoreremo prima sull’aspetto emotivo. In campo dobbiamo ricordarci che non siamo in 11, ma in milioni".
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