Marsiglia, De Zerbi durissimo su Rabiot: "Mai vista una rissa così. Non perdo la dignità per vincere"

Rinunciare a un campione come Adrien Rabiot non è facile, ma per Roberto De Zerbi è una scelta inevitabile. L’allenatore dell’Olympique Marsiglia, chiamato a rilanciare il club nel calcio che conta, ha spiegato con fermezza i motivi dell’esclusione del centrocampista francese dopo la violenta lite con Jonathan Rowe nello spogliatoio.

“Le regole contano. Io non perdo la dignità per vincere un campionato - ha dichiarato De Zerbi ai giornalisti francesi -. È stata una rissa da bar, davanti a ds e allenatore, con un compagno a terra (il giovane Darryl Bakola colto da malessere). Non avevo mai visto nulla del genere: c’erano le guardie del club che cercavano di separarli, quando normalmente devono proteggerci dagli altri, non da noi stessi”.

Il tecnico italiano ha puntato il dito contro l’entourage di Rabiot, ricordando i precedenti anche ai tempi della Juventus: “Ho letto dichiarazioni false. Il ds aveva un ottimo rapporto con lui e con sua madre. In un anno ho avuto più attenzione per Adrien che per mio figlio. La decisione inizialmente era temporanea, ma è degenerata a causa loro. Sarebbe stato normale vedere pentimento e rimpianto, così le cose sarebbero tornate normali. È stata gestita male dal suo entourage”.

De Zerbi non nasconde il valore del giocatore, ma resta irremovibile: “Rabiot pensa che la decisione sia troppo grave, ma gli ho detto che se fosse stato mio figlio avrei fatto lo stesso. Giocheremo senza di lui e completeremo la squadra per non rimpiangerne l’assenza. È un grande calciatore, ma il PSG è diventato ciò che è quando ha scelto di prestare attenzione a queste cose”.