Le gerarchie in porta, le difficoltà dopo la sosta e il paragone tra Pjanic e Pirlo: la conferenza di Allegri in cinque punti

21.01.2018 14:15 di Edoardo Siddi Twitter:    vedi letture
Fonte: inviato a Vinovo
Le gerarchie in porta, le difficoltà dopo la sosta e il paragone tra Pjanic e Pirlo: la conferenza di Allegri in cinque punti
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Torna la Serie A. Oggi le altre giocano, ma per la Juve è ancora tempo di parole e presentazione. Allegri in conferenza stampa fa la conta dei presenti e avvisa tutti su che partita sarà contro il Genoa. La conferenza integrale la potete leggere sulla home del sito, qui proviamo come sempre a riassumere e analizzare i cinque punti principali.

BUFFON - Szczesny sta facendo benissimo e il suo futuro tra i pali della Juve è certo. Nell'immediato, però, il titolare è Buffon. Non si discute. Quando il capitano sarà di nuovo a disposizione si riprenderà il suo posto e magari questo mese e mezzo di riposo forzato gli farà bene per ripartire al massimo e affrontare al massimo i mesi finali. Un segnale abbastanza importante. Influenzerà anche la decisione sul ritiro? Anche qui Allegri è chiaro: ci dovrà pensare dopo, adesso è calciatore e deve pensare solo al campo. 

PJANIC COME PIRLO - Il paragone, complici le prestazioni eccellenti e da vero leader del bosniaco, è sorto spontaneo, con anche l'incontro tra i due a Sky dopo Cagliari-Juve. Allegri, però, invita alla calma. Pjanic si è impossessato della posizione soltanto negli ultimi mesi e anche per caratteristiche i due sono ancora distanti. Dobbiamo provare ad andare oltre le parole? La sensazione è che Allegri non ritenga possibile un incontro tra i due percorsi. Vede i due incamminati su sentieri paralleli, destinati a non intersecarsi. Pirlo è Pirlo, Pjanic è Pjanic. E non è mica un male.

L'AVVISO - Messaggio di Allegri a tifosi e giornalisti: domani sarà una partita difficile. Sporca, si potrebbe dire. Non usa il termine, ma la sensazione è che sia proprio questo il concetto da comunicare. Al rientro dalla sosta, con mesi importanti davanti, non si può vedere una Juve spettacolare contro il Genoa. Servirà testa, attenzione e pazienza. Anche perché il Grifone targato Ballardini è una squadra ostica e che non concede nulla. Non il miglior cliente dopo la sosta.

NAPOLI - La domanda è scontata (e d'obbligo) e la risposta non poteva essere diversa. Il Napoli ha tutto per vincere lo scudetto. Il tono, però, nasconde un'enorme fiducia nella forza della sua squadra. La convinzione, a Vinovo, sembra essere una: se la Juve farà il suo dovere, il titolo resterà sulla maglia bianconera. I partenopei, però, stanno marciando a ritmo difficile da sostenere. Allegri li ha definiti una lepre e per Pjanic e compagni è il momento di inseguire. Posizione a cui non sono abituati, ma la strada per il settimo scudetto passa da qui. Con l'obiettivo di arrivare ad aprile al massimo, quando gli scontri diretti obbligheranno a non sbagliare.

FORMAZIONE - Dubbi di formazione da sciogliere dopo l'allenamento. La sensazione, però, è di poter vedere un 4-3-3 con due grandi ballottaggi. Douglas Costa o Bernardeschi? Barzagli, De Sciglio o Lichtsteiner? La sensazione è che dall ruota usciranno il '33' e il '15', per un undici così composto: Szczesny; Barzagli, Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi; Bernardeschi, Higuain, Mandzukic