La Stampa - Verona-Juventus non è finita
La Stampa pone l'attenzione su quanto accaduto al Bentegosi. Verona-Juventus decisamente non è finita. Cominciano infatti a filtrare notizie circa provvedimenti e stop arbitrali, mentre si sente ancora l'eco delle dure parole pronunciate sabato sera da Igor Tudor nella sala stampa dello stadio Ben-tegodi. Ce l'aveva con la Lega e con i massimi sistemi, lamentando un calendario iniquo con anticipi e posticipi penalizzanti per la Juventus («Noi abbiamo disputato tre partite in sette giorni, il Napoli in nove: giocare al terzo giorno oppure al quarto giorno vuol dire punti in più o in meno»). E, sempre il tecnico bianconero, ce l'aveva con l'arbitro e i suoi assistenti, rei di avere preso due decisioni «sbagliate al 100 per cento».
Sottolineando di non aver mai visto due errori così clamorosi in una partita: «Quello che ho visto e incredibile considerando che siamo nel 2025 e c'è la var!». Mentre il tecnico sbottava a favor di giornalisti e telecamere («Non si può stare zitti e buoni!») anche la società faceva le proprie rimostranze nelle sedi opportune. E più o meno tutta la platea calcistica (tifosi e non) riscontrava che, in effetti, certe decisioni di Antonio Rapuano della sezione di Rimini e dei suoi collaboratori erano difficilmente giustificabili. Sotto esame e lente di ingrandimento non ci saranno solo le decisioni di Rapuano, ovviamente, ma anche quelle del Var. Aureliano ha infatti la responsabilità d'aver segnalato a Rapuano il presunto tocco di mano di Joao Mario (che pure aveva visuale del pallone coperta da Nelsson e aveva braccio non largo).
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