L'ex preparatore Ventrone: "La mia Juve aveva una società d’eccellenza e uomini straordinari. La crescita muscolare di Del Piero e Vialli fu normale"

02.03.2011 18:10 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: Radio Manà Manà - “Buongiorno Calcio”
L'ex preparatore Ventrone: "La mia Juve aveva una società d’eccellenza e uomini straordinari. La crescita muscolare di Del Piero e Vialli fu normale"

“Claudio Ranieri è un professionista di competenza altissima, sono pochi gli allenatori preparati come lui in questo momento in circolazione, la premessa è fondamentale, ed aggiungo che il gesto delle dimissioni dimostrano la sua grande signorilità, aggiungo che non c’entra nulla il ritiro di Brunico con le condizioni attuali della squadra. I grandi club di serie a oggi non posono più fare una preparazione atletica come 6-8 anni fa, oggi il metodo classico di una volta è superato perché le grandi squadre hanno troppi impegni da subito, fin dal precampionato, pertanto in ritiro si costruisce solo la base, poi nel corso della stagione si interviene con altri piccoli lavori, ma sempre senza caricare di stress la squadra che già ne ha tanto”, sono le considerazioni di Giampiero Ventrone, ex preparatore atletico di Juventus, Bari e Atalanta, intervenuto questa mattina a Buongiorno Calcio, su Radio Manà Manà.

“A guardare la Roma la sensazione che ho è di un gruppo in difficoltà psicologica”, prosegue Ventrone “e quando una squadra vive momenti di questo tipo subisce tensioni tali dall’esterno da fargli consumare dieci volte più energie del normale, è questa la verità, ad un certo punto nel corso della gara si perdono perché la tensione emotiva li ha scaricati. Però Montella ora può risolvere il problema tranquillamente, non è difficile, prima perché il cambiamento dovrebbe già aver riportato un po’ di tranquillità, devono solo eliminare lo stress dal fisico e dalle mente e la Roma tornerà a fare risultati importanti”.

Sul carnet degli argomenti la preparazione della Roma e quella della Juventus, ma anche del Milan e dell’Inter: “Indubbiamente quello che si faceva tanti anni fa, diventa impossibile per le squadre di calcio oggi - ha spiegato Ventrone - Alla Juventus avevamo una società d’eccellenza, c’erano degli uomini straordinari, e Marcello Lippi infine lavorava di comune accordo: questi tre elementi ci portarono lontano. Quegli allenamenti diventano molto difficili da svolgere oggi. In Italia si copia molto colui che vince: ai nostri tempi si lavorava molto sulla forza e quando c’erano degli infortunati la colpa era della forza. Queste credenze hanno sempre generato confusione. Non credo che oggi le squadre di calcio lavorino sulla vera forza che nel nostro sport non si utilizza. O perlomeno si utilizza in piccole percentuali: dà interessi altissimi, ma bisogna conoscerla, come i mercati finanziari. E le persone che la conoscono sono veramente molto poche”.
Pato ha beneficiato di un grande lavoro in palestra. “Al Milan c’è Tognaccini che è un fior di allenatore fisico In più non dimentichiamo che il calcio è uno sport di contrasto dove la forza degli arti superiori ed inferiori va trattata, non è come il rugby che è uno sport di combattimento. A meno che non ci si trovi di fronte a giocatori con una linea di sangue particolare del Nord Europa o delle colonie francesi, tedesche, olandesi – come il Suriname – che arrivano già impostati. Edgar Davids ad esempio, pur non lavorando tanto intensamente, aveva un’espressione di forza da top level. Angelo Di Livio era un giocatore straordinario che riusciva ad associare divertimento a crampi che arrivavano ai vasti mediali, era il nostro jolly. Per me lui, insieme agli altri, rappresentano i ricordi più belli della mia vita sportiva”.
Di Livio ha spiegato così il momento magico vissuto da lui e da tutta la Juventus ai tempi d’oro: “Si lavorava tanto, ma si lavorava in armonia perché vedevamo che arrivavano i risultati. Giampiero mi faceva volare in quel periodo: era il mio preparatore atletico ideale. Ero una piccola macchina e mi faceva viaggiare a mille per tutto l’anno. Sono state dette delle cose che ci hanno fatto male, e Giampiero avrebbe potuto smentire i nostri detrattori, bastava far vedere loro il lavoro che facevamo in palestra. Eravamo una squadra vera, di grandi amici, di collaboratori perfetti, dove tutti remavano dalla stessa parte”.
”Ci sono tre tipi di preparazione -
prosegue Ventrone -: tradizionale, integrata e unica che è quella di Mourinho. Oggi il preparatore deve avere dai 3 ai 5 anni per costruire una squadra. Nel calcio la potenza si acquista nel tempo, mentre nell’immediato ai giocatori si può dare volume e forza, tutti restavano increduli nel vedere lo sviluppo di atleti come Del Piero e Vialli ed invece vi dico che è normale, perché è quello della crescita muscolare il primo effetto che si ottiene sull’atleta, poi con il tempo si riesce a dargli anche la potenza. Ora sono disoccupato, ma mi piacerebbe rientrare presto. Lavorare a Roma? Perché no sarebbe un onore”.