Juventus, Tudor in bilico: servirà una scossa tra Real Madrid e Lazio

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di Redazione TuttoJuve

La Juventus si prepara a una settimana decisiva per il proprio futuro e per quello del suo allenatore. In un momento di evidente fragilità, la squadra di Igor Tudor si trova ora a dover reagire dopo un avvio di stagione tra luci e ombre. In campionato i bianconeri occupano il quarto posto, frutto di tre vittorie e tre pareggi, mentre in Champions League il cammino è partito con due pari che hanno lasciato più interrogativi che certezze. Il 4-4 casalingo contro il Borussia Dortmund e il successivo 2-2 sul campo del Villarreal hanno messo in evidenza crepe strutturali e una condizione mentale non ancora all’altezza delle ambizioni societarie.

Le difficoltà si sono ripresentate anche in Serie A, dove la squadra ha alternato buone prestazioni a cali improvvisi, come confermato dallo 0 tiri nello specchio registrato nel primo tempo contro il Como, secondo dato di questo tipo sotto la gestione Tudor dopo quello di aprile a Parma. Un segnale preoccupante per una formazione che fatica a dare continuità e a tradurre la mole di gioco in risultati concreti. Una situazione che non è passata inosservata nemmeno agli appassionati ed agli analisti di bottadicolo.it portale specializzato in pronostici e analisi sportive, che evidenziano le difficoltà della squadra nel mantenere costanza di rendimento e solidità difensiva.

Juventus, un ambiente ad alta pressione

Alla Continassa l’atmosfera resta tesa. La Juventus è un club che non conosce tregua: l’ambizione di tornare competitiva su tutti i fronti impone risultati immediati. Ogni passaggio a vuoto diventa argomento di discussione, ogni scelta tattica viene soppesata. Tudor, riconfermato la scorsa estate, sa che la fiducia della dirigenza è oggi condizionata dai prossimi impegni.
Le sfide contro Real Madrid e Lazio, in programma tra mercoledì e domenica, potrebbero decidere il suo destino. In caso di nuovo passo falso, Damien Comolli, prossimo amministratore delegato, ha già individuato possibili alternative: in cima alla lista Luciano Spalletti, profilo gradito e già sondato in passato; seguono Roberto Mancini, suggestione di peso ma di difficile collocazione ambientale, e Raffaele Palladino, soluzione più giovane e dai costi contenuti, stimata dal direttore tecnico François Modesto.

Sul piano economico, però, ogni scenario richiederebbe una riflessione: la società è ancora legata ai contratti di Thiago Motta (fino al 2027, 12 milioni lordi) e dello stesso Tudor, anch’egli sotto vincolo fino al 2027. Circostanza che rende più complesso un eventuale ribaltone immediato.

Un gruppo in cerca di identità

I risultati altalenanti hanno riportato in superficie limiti già noti. La Juventus si conferma squadra difficile da battere, ma incapace di chiudere le partite. Le difficoltà offensive si sommano a una fase difensiva incerta, con errori individuali e mancanza di compattezza nei momenti chiave. Tudor ha individuato tre priorità: ritrovare equilibrio tattico, alzare il livello di concentrazione nella gestione dei finali e rilanciare alcuni uomini cardine in evidente calo di rendimento.

Tra questi spicca il nome di Andrea Cambiaso, protagonista di un inizio stagione sottotono. Dopo il mancato trasferimento al Manchester City, l’esterno bianconero non è più riuscito a riproporre la brillantezza vista in Nazionale. Anche a Como è apparso in difficoltà, mai incisivo in avanti e poco reattivo in copertura, fino a concedere spazi fatali sull’azione del gol di Nico Paz. Le sue prestazioni, lontane anni luce da quelle offerte in azzurro, hanno fatto crollare la valutazione di mercato, ben distante dai 60 milioni ipotizzati la scorsa estate. Nemmeno l’alibi del “fuori ruolo” regge di fronte a una carenza di intensità e concentrazione che mal si concilia con lo standard richiesto da un club come la Juventus.

Tudor, sotto osservazione
Nonostante le turbolenze, Tudor continua a lavorare con determinazione, consapevole che le prossime due partite possono valere la stagione. Il tecnico croato ha ancora la fiducia della società, ma sa di giocarsi gran parte del proprio futuro tra Real Madrid e Lazio. Servirà una reazione immediata, sia sul piano del gioco sia sul piano emotivo, per rimettere in carreggiata una squadra che sembra aver perso certezze.

Ogni decisione, dalle scelte di formazione alle rotazioni offensive, viene oggi analizzata nei minimi dettagli. Il tecnico è chiamato a coniugare pragmatismo e identità, ridando equilibrio a un gruppo che alterna sprazzi di grande calcio a momenti di totale passività. Se la Juventus vuole restare in corsa per i propri obiettivi stagionali, servirà cambiare passo subito. Altrimenti, il nome di Igor Tudor potrebbe presto uscire dallo specchio bianconero, lasciando spazio a nuove soluzioni pronte a raccogliere la sua eredità.