Il doppio ex Emerson: "Il mio cuore è più bianconero, Pirlo uomo partita"

Emerson, doppio ex, protagonista sia in maglia giallorossa e sia in maglia bianconera intervistato da Leggo.it, ha parlato a 360° gradi, ripercorrendo brevemente la sua carriera e commentando la rinascita juventina. Nonostante abbia giocato per più stagioni alla Roma, la Juventus è la società a cui il brasiliano è più affezionato: "A Roma ho giocato tanto tempo ed è grazie alla società giallorossa che sono diventato un titolare del Brasile. Roma è una città spettacolare, passionale. Ma la Juve è la squadra alla quale sono più legato, è la mia seconda casa. Il mio cuore è più bianconero". Un idillio quello con la Juve spezzato solo da calciopoli: "Ci sono rimasto molto male anche perché ci hanno tolto due scudetti e con quella squadra potevamo vincerne altri tre. Non ci hanno regalato nulla, eravamo fortissimi. Mi sento campione d’Italia con la Juventus quanto lo sono stato con la Roma".
Il Puma non ha comunque dimenticato il direttore Moggi: "È un po’ che non lo sento, per me è stato un grandissimo dirigente. Mi ha insegnato lo stile-Juve, la mentalità vincente". Elogi anche per don Fabio: "Con Capello ci capivamo al volo perché abbiamo lo stesso carattere: il calcio è un gioco, ma non ci stiamo a perdere, ci arrabbiamo. Con l’Inghilterra farà bene, come sempre". Un addio un po' burrascoso quello con la Roma, che Emerson commenta così: "Avevo bisogno di altri stimoli, tutto qui. Dopo quattro anni può capitare".
Sull'allenatore della Juventus, Antonio Conte (da cui Emerson ereditò ruolo e maglia ndr.) invece: "Ha la mentalità giusta per una squadra come la Juventus, è l’uomo giusto al posto giusto. Così come Nedved. Credo che pian piano i bianconeri stiano tornando quelli di un tempo". Sui grandi numeri 10 con cui ha giocato come Del Piero, Totti, Cassano, Emerson preferisce non sbilanciarsi su chi sia il più forte: "Francesco e Alex sono due bandiere e due persone per bene che meritano tutto quello che hanno conquistato. Antonio è un amico, quando arrivò alla Roma si sentiva Brad Pitt poi si è calmato. Gli auguro un pronto rientro". Sul big match di stasera il Puma ha in mente chi potrebbe essere l'uomo decisivo: "Pirlo. È un grande".