Il CdR di Repubblica contro Gedi: "Desolazione nel vedere fatto a pezzi un gruppo editoriale"

Il CdR di Repubblica contro Gedi: "Desolazione nel vedere fatto a pezzi un gruppo editoriale"
Oggi alle 17:40Altre notizie
di Alessandra Stefanelli

Sale la preoccupazione all’interno del gruppo Gedi alla vigilia delle festività natalizie. In un lungo comunicato, il Comitato di Redazione di la Repubblica, a nome anche delle redazioni di La Stampa, Huffington Post, Gedi Digital, Gedi Visual, Radio Capital e La Sentinella del Canavese, ha espresso forte insoddisfazione per l’assenza di risposte concrete sul futuro occupazionale delle testate coinvolte nel possibile processo di cessione.

Nel documento si ricorda come, nel corso degli incontri avuti nelle ultime due settimane sia con i vertici del gruppo Gedi sia con il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini, fosse stata avanzata una richiesta chiara: l’inserimento di una clausola formale a tutela dei livelli occupazionali nell’eventuale atto di vendita. Una garanzia che avrebbe dovuto essere sottoscritta sia dal venditore sia dal potenziale acquirente, il gruppo Antenna, riconducibile alla famiglia di armatori greci Kyriakou.

Ad oggi, denunciano i Cdr, questa richiesta è rimasta senza seguito. A fronte di comunicati stampa che parlano di investimenti, sviluppo e internazionalizzazione, non sono arrivati impegni scritti: “Parole generiche – si legge – che, se reali, potrebbero essere facilmente messe nero su bianco”.

A pesare ulteriormente sul clima è anche la mancata consegna di un dossier sulla solidità finanziaria del gruppo Kyriakou, più volte richiesto ai vertici Gedi. L’unica analisi disponibile, sottolineano i giornalisti, è quella commissionata dall’associazione sindacale Stampa Subalpina.

Il comunicato fa poi riferimento alla recente vendita della Sentinella del Canavese al gruppo Ladisa, un’operazione che in passato era stata esclusa con decisione dall’azienda. Ai colleghi della testata va la piena solidarietà delle redazioni, mentre viene espresso “sconforto” per quello che viene definito lo smembramento di un tempo glorioso gruppo editoriale.

In assenza di segnali chiari e impegni concreti, i Comitati di redazione ribadiscono infine la volontà di proseguire con iniziative di mobilitazione, a difesa dei posti di lavoro e delle redazioni, come già previsto dallo stato di agitazione approvato a larghissima maggioranza nei giorni scorsi. Un Natale, dunque, che si avvicina sotto il segno dell’incertezza e della preoccupazione.