Ibra - Parigi: storia di un amore mai sbocciato

Il titolo che il quotidiano sportivo francese "le10sport.com" mette in prima pagina, accanto ad una foto di Zlatan Ibrahimovic è piuttosto eloquente: "Le Depart?" , ovvero "In partenza?". Tuttojuve ne ha tradotto le considerazioni dal francese. Che Ibra abbia un carattere non dei più semplici è cosa ormai risaputa. Istintivo, senza peli sulla lingua, lo svedese non smentisce mai sè stesso. Tanto determinante sul rettangolo di gioco quanto a volte ai limiti dell'insolenza nelle sue dichiarazioni, con quei malesseri, noti come "mal di pancia" che lo hanno colpito in ogni squadra dove è andato a giocare. Osannato e idolatrato sino all'eccesso, finisce per essere odiato dai suoi stessi tifosi: insomma, il Diavolo e l'acqua Santa. A Parigi, lo avevano accolto bene, anche se l'amore non è mai sbocciato davvero.
Il fatto che lo svedese sia arrivato all'ombra della Tour Eiffel con la faccia di colui che è stato sfrattato dal Milan e che ha scelto la capitale francese quasi come un ripiego, non è andato giù ai supporters del Psg. Poi, la parola è passata al rettangolo di gioco e, sin dall'inizio, è stato lui a togliere le castagne dal fuoco alla squadra di Ancelotti: 25 reti in 26 gare, numeri che si commentano da soli. Il problema è che ultimamente Ibra è piuttosto nervoso. Sul campo ciondola spesso svogliatamente, litiga a destra e a manca, con compagni e avversari. Ecco quindi che, dopo averlo visto rimproverare (a volte anche insultare) un compagno di squadra reo di non averlo servito a dovere, lo abbiamo visto fare dichiarazioni al vetriolo anche nei confronti del pubblico del Psg. "I tifosi sono piuttosto esigenti: quello che è strano è che prima di me, erano abituati al nulla", queste le dichiarazioni che Ibra ha rilasciato ultimamente. A parer suo, il pubblico parigino dovrebbe solamente essergli grato per questa sorta di "miracolo" che ha portato nella Capitale, lontana da anni dalle posizioni di vertice del calcio francese ed europeo. L'arrivo di Zlatan ha portato il Psg nell'èlite del calcio europeo e la sua squadra verso la conquista della Ligue 1, titolo che che manca nella bacheca del club dalla stagione 1993/94. Ecco perchè Ibra si sente come "colui che è venuto a miracol mostrare" e ogni critica che gli piove addosso è vista come un gesto di profonda ingratitudine da parte di un pubblico che dovrebbe solo avere riconoscenza nei suoi confronti. Preludio di un nuovo addio? A Raiola l'ardua sentenza. A Torino osservano con attenzione l'evolversi della situazione...