Gazzetta - Tudor contro l’arbitraggio

Su Gazzetta Tudor parla dell'arbitraggio. L’allenatore della Juve:«Il rigore non c’era e manca l’espulsione per la gomitata a Gatti. Poca energia, ma il calendario...». A Verona va così: gambe ingolfate, lucidità poca, frenata inevitabile. O, meglio, evitabile (forse) se i fischi del signor Rapuano avessero preso un’altra direzione. «Mai vista una cosa del genere, una vergogna ancora più grave con la Var...», tuona il tecnico bianconero Igor Tudor. Due i capi di imputazione dell’allenatore croato e di tutta la società.
Primo: perché dare il rigore al Verona in una situazione di gioco dove Joao Mario non può vedere il pallone che gli sbatte sul braccio? Secondo: perché non chiudere anzitempo la fatica di Orban quando colpisce Gatti dopo averlo guardato? «Ci vengono a spiegare come vanno interpretati i fatti, poi – continua Tudor – prendono decisioni diverse: solo uno che non ha mai giocato a pallone può pensare che quello di Joao Mario sia un movimento da rigore...». La scena cambia, non il prodotto quando sulla scena entra il secondo episodio incriminato. «Sapete cosa mi ha detto l’arbitro all’intervallo? Che era giusto il solo cartellino giallo perché Orban non ha caricato il braccio prima di centrare e stendere Gatti. Ma come si fa? Allora se io ti do un pugno senza caricare va bene?», così il tecnico di Spalato.Il signor Rapuano finirà dietro la lavagna del designatore Rocchi e con lui il Var Aureliano e l’Avar Massa: più che il rigore, peserà la mancata espulsione di Orban. I vertici arbitrali hanno giudicato negativa la sua direzione di gara.