Gazzetta - Buffon: "Razzismo? Non c’è odio ma i cori vanno puniti. La multa per il coro dei bambini è stata esagerata"

30.12.2013 08:50 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Gazzetta - Buffon: "Razzismo? Non c’è odio ma i cori vanno puniti. La multa per il coro dei bambini è stata esagerata"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Gigi Buffon affronta temi importanti e delicati in una lunga intervista a "La Gazzetta dello Sport". Con una premessa: "Noi calciatori siamo diventati famosi per le nostre doti sportive, ma non per questo siamo degli stupidi".
Gigi parla del razzismo nel calcio: "Il razzismo è un tema importante. Credo che l’essere umano tenda sempre a voler trovare differenze tra sé e un’altra razza o, rimanendo in Italia, tra sé e i cittadini di un’altra regione, diciamo per campanilismo. Ma il confronto e la riflessione possono aiutare. Non credo che i tifosi agiscano per odio razziale. Anche quando offendono l’avversario con gli ululati, penso che l’obiettivo sia quello di farsi sentire, di dare risalto al dissenso. Io li conosco bene, sono stato uno di loro e magari con loro ho cantato cori poco carini, so con quale spirito vengono fatti. E poi i giocatori di altre razze ci sono in ogni squadra, non avrebbe senso. Chi viene colpito da questi cori o da altri gesti di intolleranza non resta indifferente? È vero e restando agli ululati penso sia giusto punire severamente certe forme di intolleranza, visto pure il rilievo che in Italia si dà al calcio. Io poi non ho la presunzione di comprendere fino in fondo quel tipo di sopruso, non posso avere la stessa sensibilità di chi subisce quegli attacchi". 
Il razzismo, invece, non esiste nello spogliatoio bianconero, come conferma Buffon: "Se ho mai avuto un compagno razzista? Nello spogliatoio c’è un clima cameratesco, siamo uniti e certe cose non esistono". 
Negli ultimi tempi è salito alla ribalta il problema della discriminazione territoriale.

Ecco come la pensa il Capitano della Juventus e della Nazionale: "Credo che il confine tra lo sfottò e la denigrazione sia veramente sottile". 
Ha generato polemiche anche la multa comminata dal giudice sportivo alla Juve per il "merda" urlato dai bambini: "Non era mai stato punito quel coro lì, la multa è arrivata perché l’hanno fatto i più piccoli. Hanno voluto dare un esempio, ma credo che si sia esagerato. Il problema andava sollevato, ma in modo da spingere chi ha cantato a riflettere. Bisognava parlare non punire". 
Gigi viene interrogato quindi sul peso delle parole dei calciatori: "Sappiamo di avere il potere di condizionare gli altri. Ma non per questo spetta a noi educare le persone, è una responsabilità che non è giusto darci, anche perché molti di noi sono giovanissimi. Poi è chiaro che su questioni legate ai tifosi, come i cori razzisti, ogni tanto è opportuno lanciare un messaggio". 
Il numero uno bianconero parla anche di politica: "Se la seguo? Sì e vado a votare, anche se la politica nel senso più nobile non esiste più. Viviamo in una società che si basa sull’economia più che sugli ideali e di certo qualcosa va cambiato". 
Il discorso scivola su integrazione e immigrazione: "Italia pronta all'integrazione? L’Italia è un Paese controverso: se affonda un barcone a Lampedusa e muoiono 300 persone ci commuoviamo e pensiamo anche ad adottare i bambini rimasti orfani, ma se non affonda ci lamentiamo dell’ingresso di 300 immigrati e ci chiediamo che cosa vengano a fare.... In momenti delicati come questo dobbiamo prima ritrovare noi stessi e le nostre certezze, poi aiutare gli altri". 
L'intervista realizzata da Elisabetta Esposito si chiude con una domanda sulla discriminazione sessuale nel calcio: "Nel calcio? Io non ho mai avuto la percezione di giocare con un omosessuale. E se la Juve ne comprerà uno mi augurerei solo che ci faccia vincere le partite".