Garlando: “Lacune di costruzione della rosa della Juventus sono insuperabili. Vedere in un angolino Koopmeiners…”
Luigi Garlando, giornalista della Gazzetta dello Sport, ha parlato a Tmw a margine della XVI edizione del Premio Sportivo Nazionale “La Clessidra”:
La Roma quanto può credere allo Scudetto?
"Sono il primo estimatore di Gasperini, quindi non mi sorprende. Ha dato una mentalità ed un'identità in modo velocissimo alla squadra. Nel paragone Conte ne esce male, non parliamo della Juventus. Si vede che i giocatori si divertono e che si sentono forti con Gasperini. Guardate in faccia Mancini per capirlo. Però non si vince lo Scudetto senza attaccanti: troppe le lacune offensive. Mentre Lautaro faceva quel gol a San Siro (contro la Lazio, n.d.r.) Gasperini aveva Baldanzi come centravanti. Resterà fra le 4, la scommessa è vedere che gli verrà preso a gennaio. Mi riferisco a Zirkzee, un altro attaccante, un esterno: con due innesti in attacco questa squadra può dare fastidio all'Inter, per ora no".
La Juventus che ruolo potrà ritagliarsi? Può rientrare nel giro-Scudetto?
"Secondo me no. Le lacune di costruzione di questa squadra sono secondo me insuperabili. Leggo che stanno cercando un grande centrocampista: lì c'è stato il grande errore. Spendere così tanto in attacco e non prendere un regista. Guardando le altre squadre, il Milan va forte con Modric, nell'Inter Calhanoglu è il migliore in questo momento, De Bruyne lo è stato nel Napoli prima dello stop per infortunio. Vedere in un angolino Koopmeiners pagato 60 milioni, anche se fa buone partitine, non basta: non prendi un grande quadro per arredare il ripostiglio. Deve illuminare la casa, stare in mezzo. Koopmeiners lì è la spia di un mercato sbagliato. Mi aspetto che la Juve possa lottare per il quarto posto, non me l'aspetto per lo Scudetto".
Che ne pensa della crisi della Fiorentina, che riparte da Vanoli?
"Un piccolo mistero. Il calcio ci abitua a queste cose. In estate nessuno aveva mosso critiche alla costruzione di questa Fiorentina. Il primo a crederci era Pioli, contentissimo. Poi qualcosa non è andato. Anche qui penso al centrocampo: è mancato il grande giocatore in mezzo, l'Ederson della situazione, giocatore che avrebbe fatto comodo a Juve e Fiorentina. Però 4 punti sono impensabili, è qualcosa di misterioso".
Vanoli l'uomo giusto per la scossa?
"Difficilissimo, qualsiasi allenatore avrebbe difficoltà a rimettere insieme i pezzi di questa Fiorentina. Bisogna veramente trascinare al traguardo minimo della salvezza in fretta, ridare un senso alla stagione, morale alla squadra. Lui è l'allenatore che ha il compito più difficile di tutto il campionato".
Sull'assetto societario dei viola dopo le dimissioni di Pradé e sulla smentita di Commisso sulla cessione?
"Non aiuta, il Milan degli ultimi anni è la prova del fatto che se non hai una società forte e presente, vicina alla squadra, la paghi. Quando è uscito Maldini, il Milan si è sgonfiato. Così la Fiorentina: la società è lontana, Pradé è saltato, questa è una cosa da fare. Avvicinare un uomo credibile alla squadra, anche se non saprei chi".
Su Gattuso: ci porterà al Mondiale?
"Non so se andremo al Mondiale, ma so che Rino è la scelta giusta. Quando non hai grandi giocatori, devi aggrapparti alle risorse etiche e morali. Se c'è qualcuno che può tirare fuori il meglio da tutti è lui. Pensare allo spareggio a me mette i brividi. Anche perché ritornano i nomi di Svezia e Macedonia, un incubo che riemerge. Però è vero che rispetto a un paio di anni fa abbiamo ritrovato le punte: qualche speranza oltre a Gattuso c'è, sono ottimista per il Mondiale".
Le parole di Conte possono essere un boomerang per il Napoli?
"Credo di sì, è andato molto lungo. Lui è abituato a stimolare la reazione, ma è andato pesante: parlare di morto in casa è brutto, così come di squadra senza cuore. È l'allenatore che deve dare il cuore alla squadra. Non ci ha messo autocritica. Tatticamente questa squadra dall'inizio ha perso l'identità che aveva. Poi non corre: non può essere solo colpa dei giocatori, che possono accusare questo dito puntato. Non è bello che lo Scudetto lo abbia vinto Conte con un capolavoro e poi quando c'è da mettere sul banco degli imputati qualcuno, ci vadano solo i giocatori, Temo che la reazione possa essere pericolosa. Lui è un grande domatore, ma ogni tanto le tigri si ribellano e deve stare attento a tirare troppo la corda".
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