Floro Flores: "Conte forse stuzzicato dall'idea di tornare alla Juve. Allegri al Napoli? Non mi convince tanto"

26.05.2025 22:50 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Floro Flores: "Conte forse stuzzicato dall'idea di tornare alla Juve. Allegri al Napoli? Non mi convince tanto"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

A "1 Football Night", programma radiofonico condotto da Arturo Minervini e Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Antonio Floro Flores, allenatore ed ex attaccante del Napoli. Di seguito, un estratto dell'intervista. 

È stato più bello questo scudetto vinto all'ultima giornata, punto a punto, oppure quello di due anni fa con Spalletti, in cui negli ultimi due mesi si era già in giro per l'Italia a prendersi gli applausi, mancando soltanto la matematica certezza? 

"Per me, questo. Quello di Spalletti l'ho vissuto da Udine, ero lì per lavoro ed il caso ha voluto che il Napoli iniziasse lì i festeggiamenti. Invece quest'anno ero sotto casa mia, a Fuorigrotta, ed è stato qualcosa di fantastico. Mia figlia piccolina mi ha chiesto di scendere in mezzo alla gente... cose che non avrei mai immaginato. La paura era quella di non vederlo mai questo giorno, e invece, per fortuna, l'ho vissuto. Come si dice... adesso si può anche morire felici." 

Si parla tanto di Kevin De Bruyne: alcuni dicono che sia vecchio. Lei cosa ne pensa? 

"Ma oggi, per come ci si allena e per le tecniche di recupero, un calciatore non dice più 'sono stanco, smetto', bensì smette quando si scoccia. Questo modo di vedere le cose è superato. Il calcio ci ha insegnato, attraverso giocatori come Quagliarella e tanti altri, che se c'è voglia, passione e cuore, si può giocare fino a quarant'anni. Lo sta dimostrando anche Cristiano Ronaldo, che pur giocando in Arabia, continua a fare gol. De Bruyne ha vinto tutto nella sua carriera, gli manca solo il Mondiale, che non è facile da conquistare. Ma è un giocatore che può portare al Napoli quell'esperienza che manca in Champions League. È uno che sa cosa significa vivere certe partite, sa come si affrontano, e queste cose fanno sempre bene in uno spogliatoio. La sua voglia di restare in gioco, secondo me, è tanta. Altrimenti, con tutto quello che ha vinto, avrebbe potuto tranquillamente ritirarsi o andare a prendersi 30-40 milioni in Arabia. Invece, se davvero viene in Italia, vuol dire che ha ancora stimoli. Gli fa onore. Verrà per portare la sua qualità. Altrimenti sarebbe andato altrove." 

Questo scudetto è più di Conte oppure di De Laurentiis? 

"Io, che in passato ho criticato spesso il presidente, oggi mi ritrovo a ringraziarlo, e non mi era mai successo. Dopo un anno fallimentare, in cui si sentiva quasi onnipotente, ha fatto un passo indietro. Ha preso Conte e gli ha detto: 'fai tu, decidi tu, io non parlo più'. Questo è segno di umiltà, e non è da tutti. A un certo punto si è messo in disparte, come dovrebbe fare un presidente: ha lasciato campo libero a chi ne capisce di calcio. Anche quando Conte ha fatto delle dichiarazioni un po' forti, lui non ha risposto – e sappiamo che De Laurentiis non è uno che si tiene le parole. Per me, quindi, è giusto riconoscergli il merito. Questo è lo scudetto di Conte, sì, ma è anche frutto della storia costruita da De Laurentiis. In 20 anni ha riportato Napoli a livelli che non si vedevano dai tempi di Maradona. Ha ridato dignità e onore calcistico a questa città. Però ora serve uno step successivo. Non si può avere un paio di campi di allenamento, quando tutto il mondo è attrezzato in modo ben diverso. Io ho avuto la fortuna di giocare e di girare per centri sportivi con mio figlio, che ha fatto dei provini. Ho visto strutture come il Viola Park, quello del Bologna, Trigoria... stiamo parlando di livelli altissimi. I ragazzi hanno bisogno di crescere guardando i giocatori della prima squadra, vivendo quell'ambiente. Non è possibile che un ragazzo del settore giovanile debba allenarsi a 300 km di distanza dalla prima squadra. Il Napoli ha bisogno di una casa, di un centro sportivo moderno. Con tutto il rispetto per Castel Volturno, serve qualcosa di diverso per fare davvero il salto di qualità e costruire un futuro solido." 

Conte forse resta, forse va via. Ma in caso di addio, la prima scelta del Napoli sembrerebbe essere Massimiliano Allegri. È una soluzione che la convince? 

"Mmm... non tanto, ti dico la verità. Io mi auguro davvero che Conte rimanga, ma ho paura che sia tardi. Ci sono state troppe cose strane, troppe situazioni da chiarire. Secondo me, lui vuole viversi di più la sua Torino, la famiglia. Alla sua età, non so per quanto tempo ancora vorrà allenare. Lo stuzzica forse l'idea di tornare alla Juve, dove è stato calciatore, allenatore ed anche tifoso. Però, qualunque sia la sua scelta, va rispettata. Va onorato per quello che ha fatto. Il Napoli resta, la maglia resta. Morto un Papa se ne fa un altro. Non bisogna fare drammi: nel calcio si va avanti, si ringrazia chi ti ha portato in alto e poi si continua. Di allenatori forti ce ne sono tanti. Magari uno giovane, che sappia dare qualcosa anche dal punto di vista delle idee, in stile Spalletti. Mi auguro davvero che Conte ci ripensi e apra un ciclo qui. Perché se resta lui, abbiamo la certezza che il Napoli non sarà una squadra passeggera, ma una squadra costruita per puntare alla Champions, al campionato, a tutto. Ma, ripeto, bisogna rispettare anche chi non ha più voglia di stare qui. Restare senza voglia, è come darsi una martellata... nelle parti basse."