David, il primo allenatore: “Juve, è l’acquisto giusto”

Fino a questo momento, è sicuramente l’arrivo di questa nuova Juventus 2025/2026 di Igor Tudor. Stiamo parlando di Jonathan David, attaccante canadese di 25 anni e che alcune settimane fa ha firmato a parametro zero con i bianconeri a seguito della scadenza del contratto che lo legava al Lille, dove era approdato nel 2020.
Per parlare del giocatore nordamericano, Europacalcio.it ha intervistato in esclusiva Joé Fournier, allenatore nonché uno dei dirigenti della Louis Riel Soccer School, accademia calcistica di Ottawa dove David ha svolto uno dei primi passi.
Anzitutto, che idea si è fatto dell’approdo di David alla Juventus?
“Penso che sia un’opportunità e un passo incredibile nella sua carriera. Giocare per un club così storico e ricco di storia deve essere un onore“.
Ha firmato con una squadra in difficoltà e in crisi di risultati da qualche anno. Può essere l’uomo della svolta per i bianconeri?
“Credo che Jonathan abbia la giusta mentalità e l’etica del lavoro giuste per aiutare il club. Ha dimostrato negli anni di sapersi adattare allo stile di gioco e alla filosofia di un club per contribuire nel modo migliore“.
Randal Kolo Muani potrebbe tornare alla Juve. Come vede per David la competizione con lui?
“La competizione fa parte del percorso di un calciatore professionista: Johnny, proprio da professionista qual è, saprà adattarsi e trovare il modo migliore per aiutare la squadra“.
Come è stato visto il suo passaggio alla Juventus a Ottawa?
“È stato emozionante e vedere uno degli abitanti di Ottawa firmare per un club così prestigioso ha portato un grande senso di orgoglio“.
Guardando al passato di David, in quale occasione lo ha conosciuto?
“L’ho incontrato per la prima volta quando aveva 13 anni, venne a scuola per fare una prova per il programma di calcio, alla Louis Riel Soccer School“.
Più in generale, come si può sintetizzare il suo percorso a Ottawa prima dell’approdo in Belgio?
“Ha iniziato a giocare a calcio di club in giovane età. A 13 anni si è unito alla nostra accademia per ottenere più tocchi di palla e sessioni extra. L’ultimo anno che è stato con noi avevamo in piedi una partnership con l’FC Barcelona e quindi ha giocato per la Barça Academy. Speravano di mandarlo in Arizona per fare una prova con l’accademia di Casa Grande, ma ha firmato con il Gent in Belgio. A 16 anni ha giocato nel campionato maschile di Ottawa e ha dominato, ha giocato per la squadra nazionale a livello giovanile. Poi ha partecipato a dei provini in Europa fino a quando decise di andare in Belgio“.
Concorda con il soprannome Iceman che gli è stato affibbiato?
“Al 100%: Johnny non era mai stressato o eccessivamente emotivo“.
C’è un aneddoto su David che conosciamo e che potrebbe raccontare?
“Quando era in Accademia, cercava sempre un modo per giocare di più a calcio. Si fermava ogni volta a pranzo per giocare con i suoi amici. Dovevo sempre dirgli di tornare in classe. Non sono sicuro di quando abbia pranzato… (ride, ndr)“.
Lei lavora da tanti anni nelle scuole di calcio locali. A che punto è il calcio in Canada?
“Credo che ci siano stati molti progressi. Il coaching è molto migliorato così come le strutture. Il passo più importante che dobbiamo fare è abbassare le tariffe per i giovani calciatori: alcuni genitori pagano oltre 10.000 dollari all’anno per far giocare i loro figli in campionati che sono (purtroppo a quel prezzo) molto esclusivi. La cultura deve cambiare e ci sono molte persone che lavorano per garantire che questo bellissimo gioco rimanga della gente“.