Cervone: "La Juve ha il tempo per recuperare"

«Szczesny? Non si è ancora ripreso da alcuni errori ma può solo migliorare, Reina portiere che ha inciso di più finora, Donnarumma ha carattere», lo ha detto Giovanni Cervone, ex portiere della Roma, intervenuto a Rete Sport, durante “Popolo Giallorosso”. Lunga carrellata del poriere campano sui numeri uno della serie A, neanche a dirlo a partire da quello della Roma, la sua ex squadra, con cui si esaltava particolarmente quando incontrava il Milan, perché «era una partita che mi ispirava, ma perdevamo spesso». E proprio su Szczesny, Cervone non si è ancora fatto un'idea precisa: «No, perché ha fatto benissimo all'inizio e poi ha commesso qualche errore, probabilmente non si è liberato del tutto di questi errori, non lo vedo tranquillo ancora. E' giovane, è in un campionato nuovo, ci vuole tempo per dare un giudizio, ma ha dato un apporto positivo alla squadra. Può solo migliorare perché ha qualità, bisogna vedere cosa vuole fare». Dal giallorosso al rossonero, al nome del momento, il gioiellino Donnarumma: «E' presto per giudicarlo, ma per entrare a 16 anni in una piazza come Milano serve carattere che solo i fenomeni possono avere. Come lo ebbe Buffon. Essere scalzati da un ragazzo di 16 anni? C'è modo e modo di operare le scelte, fatto così da un momento all'altro... come è stato trattato Diego Lopez mi sembra una cosa assurda. Il Milan negli ultimi anni ha fatto scelte per lo meno discutibili, è un ambiente un po' particolari, se non fai la squadra prima è inutile accanirsi sull'allenatore. Non penso che il problema del Milan fosse il portiere. Il ragazzino (Donnarumma, ndr) sta facendo bene però ed è difficile ora metterlo fuori».
Cervone si è poi soffermato a parlare anche di altri portieri attuali: «Oggi come oggi un portiere che sta facendo bene e che ha cambiato qualcosa nella squadra è Reina nel Napoli, fa le cose semplici, legge bene le situazioni, esce quando deve uscire, è rapido. Poi l'errore ci può stare ogni tanto, ma lui toglie problemi. Perin? E' rientrato ora dall'infortunio, è bravo, deve migliorare qualche aspetto ma può diventare di qualità. Tatarusanu? Non lo vedo al livello di un portiere di una squadra che lotta per vincere, è remissivo, non ha la personalità che deve avere un portiere. Magari la acquisirà, per ora però non ce l'ha. C'è Sportiello che è bravo, poi Mirante o Consigli, sono portieri lineari. Padelli? Lo volevo portare in una piazza in serie C, ad Ancona. Poi è andato a Liverpool. Mi aspettavo di più da lui, ma si è fermato. Tuttavia è in serie A e quindi non sta lì per caso».
Uno sguardo anche alla classifica e a una stagione «molto interessante, perché finalmente non c'è una squadra sola al comando. La Juve quest'anno è un po' in difficoltà ma ha tutto il tempo di rientrare, se si ricompattano, i giocatori ce li hanno. Le prime quattro camminano benissimo: la Fiorentina è una sorpresa, le altre tre ce le aspettavamo, i viola giocano il miglior calcio d'Italia. Roma e Napoli hanno fatto vedere qualcosa in più delle altre, la squadra di Sarri forse anche meglio di quella di Garcia. Con gli stessi uomini dell'anno scorso subiscono meno gol, Sarri ha fatto gavetta e non fa chiacchiere ma fatti. La Roma ha la rosa più forte di tutti, ampiamente. Ma ha alternato gare belle e gare meno belle, incappa in alcuni momenti della partita che le fanno dei danni incalcolabili. Per una squadra così importante è una cosa che non va bene. Da che dipende? Credo dall'atteggiamento di tutta la squadra, non solo della difesa, è una catena di errori: una questione mentale. Contro la Lazio hanno rischiato pochissimo, concedendo solo qualche cross oltre al tiro di Anderson che per fortuna ha preso la traversa. La Roma sta migliorando in difesa, con Ruediger che sta capendo il campionato italiano, Manolas si sta dimostrando un grande difensore. Se vanno avanti tranquilli, senza polemiche alla prima sconfitta, possono fare bene. Tutto l'ambiente deve stare vicino alla squadra per superare i momenti difficili».
Infine, a qualche ascoltatore che aveva scritto messaggi che lo invocavano preparatore della Roma, Cervone ha risposto che la società giallorossa «ne ha già uno ed è bravissimo. Se mi vedo come portiere nel calcio di oggi? Beh, coi piedi si giocava anche prima, è cambiato un po' il gioco. Il portiere deve solo parare, non si deve inventare chissà che, non deve fare danni. Se vai a forzare qualcosa che non c'è...».