Cerchione: "Allegri sta dividendo molto la piazza di Napoli"

A "1 Football Night", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Luca Cerchione, direttore dell'emittente radiofonica campana. Di seguito, un estratto delle dichiarazioni.
Kevin De Bruyne vale quest'investimento? Si parla di 10 milioni di bonus alla firma, un ingaggio da cinque milioni e mezzo per un biennale con opzione sul terzo anno...
"In valore assoluto secondo me Kevin De Bruyne può valere anche di più. È un fenomeno, un campione, e lo ha dimostrato lungo tutta la sua carriera. Non ho dubbi sul fatto che anche la sua scelta di non andare al Mondiale per Club sia legata a una volontà precisa: prepararsi al meglio per la prossima squadra. Lui stesso ha dichiarato che non ci andrà perché, se si facesse male, nessuno si prenderebbe cura di lui. Questo, a mio avviso, fotografa un calciatore che si sente ancora in grado di fare la differenza. Quindi io sono assolutamente pro De Bruyne. Tuttavia, mi pongo una domanda: visto che è un calciatore molto eclettico ma anche pesante in termini di gestione nello spogliatoio, è giusto scegliere un calciatore di questo tipo indipendentemente da chi sarà l'allenatore? Non so se sia corretto. Ovviamente per calciatori del suo livello si può anche fare uno strappo alla regola. Forse è stata una mossa disperata di De Laurentiis per convincere Conte. Va detto: il presidente sta provando in ogni modo a trattenerlo. E presentarsi con un biglietto da visita come Kevin De Bruyne, secondo me, può essere un buon passo. Anche se i ben informati dicono che Conte abbia già deciso di andare via."
Vede un'evoluzione in De Bruyne, nel senso che possa arretrare il proprio raggio d'azione?
"Beh, sarebbe un po' come fece Andrea Pirlo, che, però, lo fece da ragazzo, dopo la vittoria dell'Europeo Under 21 con l'Italia, quando da trequartista cominciò ad arretrare. De Bruyne ha la qualità per giocare ovunque, questo è evidente. Non so, però, se alla sua età sia disposto a mettersi in gioco in un ruolo differente. Non lo so sinceramente. Non so nemmeno chi sarà l'allenatore del Napoli nella prossima stagione, quindi non so se gli verrà richiesto un cambiamento di ruolo. È una cosa banale quella che dico, ma vera: De Bruyne dà del "tu" al pallone. Quindi, secondo me, può giocare ovunque."
Questo scudetto è targato Conte o Laurentiis?
"Dal mercato di gennaio in poi Conte ha fatto un po' da vittima, consentimi il termine. Si è descritto quasi come immolato, perché il club ha disatteso alcune promesse. Ad esempio, non è riuscito a sostituire Kvaratskhelia, e questa resta una macchia importante sulla gestione della stagione, che fortunatamente non ha pesato grazie proprio ad Antonio Conte. Però non posso dimenticare che De Laurentiis, per tutta la stagione, si sia messo in disparte e abbia lasciato il timone in mano a Conte. Noi, che seguiamo il Napoli da una vita, sappiamo bene quanto sia stato difficile per lui fare questo passo indietro, persino non replicare a certe provocazioni o parole poco opportune da parte di Conte. Ricordiamo tutti le parole di Conte prima di Pasqua sugli infortuni causati dai campi di Castel Volturno. Il giorno dopo De Laurentiis rispose dicendo che, in un momento teso, certe frasi ci possono anche stare. Non era mai successo prima. Eppure oggi, il presidente continua a provare a convincere Conte a restare. Per questo motivo dico che questo scudetto, lo scudetto della maturità e della conferma, quello che certifica che il Napoli non sia stato un'eccezione nella storia del calcio italiano, porta il nome di Aurelio De Laurentiis."
Parlando di futuro, Massimiliano Allegri sta dividendo molto la piazza. Come si pone su questa questione?
"Secondo me ci sono tanti allenatori migliori di Massimiliano Allegri. Il problema però è un altro: dopo Conte, che è un allenatore con uno status importante, che ti eleva il club e la comunicazione a 360 gradi, non puoi presentarti con un buon tecnico che però non abbia lo stesso carisma. Conte e Allegri condividono questa aura. E quindi, tra quelli disponibili, Allegri è la scelta migliore. Devi sostituire Conte anche da un punto di vista dell'immagine, e non sarà semplice. Serve credibilità quando ti interfacci con calciatori che, in buona parte, hanno vinto due scudetti in tre anni. Alcuni resteranno, altri fenomeni arriveranno, come De Bruyne e per altro ancora ci si sta già muovendo, come per Frattesi, Orsolini e Sudakov, tutti nomi pesanti per i quali il Napoli ha già mosso dei passi. E servono allenatori con un background importante. Da questo punto di vista, Allegri è una scelta logica."
I tifosi dovranno, eventualmente, farsene una ragione. Intanto oggi circola la notizia di un Conte talmente affascinato dalla festa che potrebbe ripensarci. Lei ci crede?
"Antonio Conte non è uno che lascia nulla al caso. Quando firmò col Napoli — o era in procinto di farlo — scoprimmo che trattava con De Laurentiis da otto mesi. Tante mosse del club furono fatte in funzione sua. All'epoca era libero di fare ciò che voleva, ma questo ci dice molto su come ragiona: non lascia nulla al caso. Secondo me, oggi si sarà anche emozionato, ma se ha deciso di andare via, andrà via. Se invece non ha ancora deciso, sicuramente la giornata di oggi, con tutte le emozioni che questa piazza gli ha regalato, potrebbe essere lo sprone decisivo per farlo restare. Ripeto: se ha ancora dei dubbi. Ma io non credo che Conte abbia dubbi, in un senso o nell'altro."