Carlo Nesti: "Era più spettacolare il calcio anni '70-80 o quello di oggi?"

Sui propri canali ufficiali, il giornalista Carlo Nesti apre un dibattito sul calcio di "ieri" e quello di oggi: "
L'interazione è il modo, in cui le persone si relazionano, interagiscono, e si influenzano a vicenda, nelle diverse situazioni sociali. Ed è sulla base dei principi della interazione, che Internet offre una possibilità fantastica ai lettori, o followers, e cioè quella di entrare in contatto con gli autori, aspetto impossibile per televisione, radio e giornali. In questo spazio, trasformo in protagonista chi usufruisce di un articolo, per esprimere una opinione, alla quale rispondo, a mia volta, con un'altra opinione, avviando il dibattito (nel NESTI Channel).
ALESSANDRO - Il livello tecnico del calcio è nettamente migliore adesso, ci sono più mezzi, capacità e soldi di prima. È la nostalgia che ci fa sembrare tutto più bello. E poi io preferisco avere un abbonamento e vedermi tutte le partite che sentire la radiolina. C'erano giocatori che conoscevi solo di nome perché le partite non c'era modo di vederle.
NESTI - Caro Alessandro, ho sempre sostenuto che, rispetto agli anni 70-80, il gioco è mutato a livello spaziale, e fisico, più che temporale, e dinamico. Velocità minore? Mah... se penso a certe "costruzioni basse" di oggi, mi viene l'orticaria! Comunque, poniamo che sia veramente così. La vera differenza, però, consiste nel fatto che, a quei tempi, si giocava su 90 metri di campo, con marcature a uomo, e squadre lunghe. L'allungamento era determinato dal fatto che, salvo rare eccezioni, come il grande Liedholm, prima del grande Sacchi, nessuno, in Italia, praticava la tattica del fuorigioco, e gli attaccanti (di solito 2) potevano giocare molto avanzati, seguiti da altrettanti marcatori (sempre 2). Pensate: 4 pedine da una parte, e 4 dall'altra, cioè 8 in meno a centrocampo, o addirittura 10, se i rispettivi "liberi" erano statici. In spazi molto più larghi, chi aveva classe da vendere, come Falcao, Platini, Maradona, Zico, e altri, disponeva di qualche secondo in più per decidere come comportarsi con la palla. Oggi, in particolare nel nostro campionato, impera il tatticismo, con le squadre raccolte in un fazzoletto di 40 metri. La fascia mediana del terreno è un campo di battaglia, dove impera il pressing, massima espressione dell'"intensità" nella "densità". Recuperata la palla, il possesso della stessa diventa un modo di attendere l'errore, e lo spiraglio, concessi dagli avversari, a volte, scimmiottando in modo inefficace il "guardiolismo". Io ho 70 anni, per cui posso essere accusato di passatismo, ma oggi l'opportunità di rivedere anche partite intere di una volta, su Youtube, consente certi confronti. Se poi, al di là dello spartito, gli interpreti sono i campioni del mondo 1982, lo spettacolo è garantito. Un abbraccio!
MESSAGGIO, IN PARTICOLARE, PER I TIFOSI BIANCONERI - SE VOLETE AVERE LA DIMOSTRAZIONE DI QUANTO POTEVA ESSERE SPETTACOLARE IL CALCIO ANNI 80, GUARDATE QUESTA SINTESI DI JUVENTUS-MANCHESTER UNITED 1984. NE VALE LA PENA!".