Boniek: "Heysel? Quella partita non volevamo neanche iniziarla, quello che ho visto non si può dimenticare"

Intervistato da "Il Messaggero", Zibì Boniek, ex giocatore polacco della Juventus, ricorda i momenti tragici legati alla notte dell'Heysel, che, in occasione della finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool nel 1985, costò la vita a 39 tifosi bianconeri: "Noi quella partita non volevamo nemmeno iniziarla. Fummo costretti per far sì che si riorganizzasse la sicurezza attorno all'impianto. Dopo tanti anni resta il momento peggiore e più triste della mia vita calcistica. Doveva essere una partita, una festa. S'è trasformata invece in una disgrazia. La sognavo da mesi, ma una vittoria così ti riempie soltanto il cuore di tristezza.
Quello che ho visto non si può dimenticare. Famiglie distrutte, disperazione. Quella tragedia mi colpì al punto che decisi di donare tutto il premio partita alla fondazione a sostegno delle vittime. Erano 100 milioni di lire. Fui l'unico giocatore a farlo, sebbene quella, avendo già firmato con la Roma, fosse la mia ultima partita con la Juve.
Perchè non alzai la coppa? Al momento della premiazione non c'ero più, presi un aereo per raggiungere a Tirana la mia nazionale che giocava le qualificazioni mondiali. Ma ancora oggi non voglio giudicare nessuno".