Albertini: "In quattro in corsa per lo Scudetto. Caso Scommesse? Bisogna tenere alta l'attenzione"

Demetrio Albertini ha parlato ai cronisti presenti, tra cui TMW, a margine della presentazione del Gran Galà del Calcio AIC, la cui premiazione si terrà il 4 dicembre a Milano: "Il significato di questa nuova edizione è che il successo è determinato dai calciatori, che chiedono chi sarà premiato, quando ci sarà e vogliono essere presenti. Dall’altro punto di vista, il successo di una edizione sempre più numerosa".
Si gioca troppo?
"Si gioca tanto, perché è fuori ombra di dubbio che ci siano tante partite, sono aumentate le partite delle nazionali, dei club ma anche le amichevoli e le tournée. I campionati sono sempre più ristretti. Il calcio è anche uno sport di usura, i microtraumi non si riescono a curare bene perché non c’è tempo per recuperare. Il recupero dovrebbe essere una parte dell’allenamento per ogni grande atleta, questo è un tema di cui si parlava già quando giocavo io ma le partite sono aumentate invece che diminuire".
Questo weekend c'è Juve-Inter, corsa a due per lo scudetto?
"Ci sono quattro squadre che possono giocarsela fino alla fine, quelle più dietro devono aspettare qualche errore di chi sta davanti. Mancano ancora tante partite, per esperienza il campionato lo vincerà chi riuscirà a gestire meglio la parte di flessione che arriva durante la stagione. È fisiologico che una parte di flessione ci sia. Poi dipenderà molto anche dalle coppe, visto che tranne le coppe le altre giocano molto anche in Europa, dipende dal cammino che faranno in Champions League".
Che idea si è fatta del caso scommesse?
"Bisogna tenere alta l’attenzione. L’avevo vissuto alla fine della mia carriera, un pizzico di queste vicende, sono completamente diverse da quelle di tanti anni fa. Però è una piaga quanto il doping e tante altre situazioni che sono negative per loro e per il nostro sistema".