Mai più quella follia

L’Heysel rappresenta un vero e proprio spartiacque nelle politiche della sicurezza degli stadi. Non che i problemi siano stati tutti risolti, come hanno dimostrato tanti episodi successivi, ma quel che è certo è che la strage belga obbligò l’Uefa e il governo inglese a una correzione di rotta, dopo avere assistito in maniera impassibile per troppe stagioni all’emergere e al consolidarsi del fenomeno degli hooligans. Le squadre della federazione inglese vennero squalificate e per cinque anni s’impedì loro la partecipazione alle coppe europee. Il Liverpool ebbe una pena supplementare di tre anni, ridotta poi a uno, dopo un altro evento luttuoso terribile: il 15 aprile del 1989, allo stadio di Hillsborough, morirono 96 persone schiacciate dai propri compagni. Ancora una volta, le inefficienze di un impianto furono la causa di un affollamento esagerato che non consentì vie di fuga a tanti tifosi.
In occasione dei Mondiali del 1990, Italia e Inghilterra giocarono la finale di consolazione a Bari. Gli atleti e i tifosi sugli spalti celebrarono la partita con molto fair-play, unendosi in un abbraccio collettivo per cercare di cancellare le tensioni precedenti che, a Torino, sede di alcune gare della Nazionale inglese, avevano visto riemergere il pericolo di incidenti.
Dal 2000, all'interno dello stadio Heysel, una targa commemorativa ricorda la tragedia e in occasione del Campionato Europeo di calcio svoltosi in Belgio, prima dell'incontro tra l’Italia e i padroni di casa, il giocatore della Juventus e dell'Italia Antonio Conte ha deposto una mazzo di fiori nei pressi del settore Z, a ricordo della tragedia. Con lui, anche gli altri giocatori della Nazionale italiana sono entrati in campo con un fiore nella mano sinistra. Negli stessi giorni, le squadre giovanili di Juventus e Liverpool hanno giocato una partita allo stadio Comunale di Arezzo (città di due delle vittime).
Il 29 maggio 2005, è stata presentata nel nuovo stadio Heysel, rinominato Re Baldovino, una meridiana comprendente una pietra con i colori della bandiera italiana e di quella belga.
Nella Champions League 2004-2005, a vent’anni di distanza, Juventus e Liverpool si sono ritrovate per la prima volta di fronte nei quarti di finale. Le due società si sono impegnate a ricostruire un rapporto di amicizia, con una serie d’iniziative che hanno visto i giocatori dell’epoca partecipare in prima fila.