2 giugno 1978, ha inizio l'avventura azzurra di Antonio Cabrini

Antonio Cabrini, il Bell'Antonio, è stato probabilmente il miglior fluidificante di sinistra della storia bianconera. Almeno contemporanea. Con il numero 3 cucito sulle spalle ha rivoluzionato la figura del terzino. Originariamente i due laterali di difesa erano difensori puri, marcatori concreti e poco consoni alle avanzate offensive. Stopper aggiunti, in pratica. Antonio Cabrini, grazie anche alla lungimiranza di Giovanni Trapattoni, ha riscritto la storia del ruolo. Con Lui il terzino diviene un centrocampista aggiunto, offensivo, capace di supportare l'azione ma abile anche a difendere. Dotato di una tecnica purissima, di una corsa elegante e di un mancino potente e preciso Antonio Cabrini ha contribuito a scrivere alcune tra le pagine più importanti della storia della Juventus. E non solo. Il 2 giugno è per Lui un anniversario importante. Si disputano i Mondiali di calcio in Argentina. La Nazionale di Bearzot, nella gara inaugurale, si trova davanti la temuta Francia. Generalmente gli esordi in azzurro avvengono in gare di preparazione, amichevoli, occasioni in cui valutare le reali potenzialità del debuttante. Ma Antonio Cabrini è un predestinato. E lui debutta in azzurro alla prima partita di un Mondiale, ancora giovanissimo, a 21 anni. E che debutto. Con la tranquillità di un veterano disputa una gara di spessore, che vede gli azzurri sconfiggere i transalpini per 2 a 1, e si conquista il posto da titolare per l'intera manifestazione. Vivrà in azzurro momenti indimenticabili. Campione del Mondo nel 1982, dopo una calcata trionfale, disputa pure la competizione iridata nel 1986, quest'ultima avara di risultati. Chiude la sua avventura in azzurro nell'ottobre del 1987, dopo 73 presenze e 9 reti. Sicuramente, una leggenda bianconera pure in Nazionale.