1 dicembre 1968: la fuga del Cabezon

01.12.2011 07:45 di  Davide Capogrossi   vedi letture
1 dicembre 1968: la fuga del Cabezon
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Napoli - Juventus è stata una sfida ricca di emozioni, colpi di scena, gioie e dolori, rivincite degli ex e occasioni mancate. Il 1 dicembre 1968 l’incrocio ebbe un clamore particolare, indipendente dal risultato finale (2-1 per gli azzurri, ndr)
Al San Paolo arrivava la Juventus di Heriberto Herrera, il tecnico del "movimento" che aveva preteso la cacciata di Omar Sivori, genio e sregolatezza beneamato dagli Agnelli, poiché non adatto al sacrificio del suo gioco. “El Cabezon” si era accasato a Napoli, ma dopo due stagioni fantastiche il suo nome perdeva di credibilità tra multe, "mal di pancia" , infortuni e diverbi con mister Parola. Quel Napoli stentava in campionato e la Juventus sembrava di un altro pianeta in quel momento. Herrera conosceva bene il carattere "fumantino" di Sivori e gli piazzò il rude Erminio Favalli alle calcagna: uno, due, tre pestoni ricevuti, dopodiché "El Cabezon" perse le staffe e stese il suo marcatore. Il direttore di gara mostrò il rosso a Sivori, ma nel giro di un amen si accese una furibonda rissa e il talento italo argentino non si tirò indietro. Vennero espulsi anche mister Panzanato e Chiappella per i partenopei,  e lo stopper bianconero Salvadore. Sivori, non nuovo a queste vicende, si beccò sei turni di stop e alla notizia della squalifica non si contenne sparando a salve sull’ex tecnico Herrera: "Questa è la Juventus, una squadra che scende in campo con i nervi tesi. Una squadra che non scende in campo tranquilla, perché Heriberto più che al calcio la prepara a fare a pugni!". Il giorno dopo venne deferito insieme ai due presidenti Catella e Fiore, e con un annuncio shock dichiarò di lasciare l’Italia, in segno di protesta contro la squalifica. Terminò così la carriera di uno dei giocatori più talentuosi della storia del calcio, in quel Napoli - Juventus in formato "far west" che nulla ebbe a che fare con lo sport più bello del mondo.