L'IMBOSCATA - Vogliono affondare la Juventus, peggio che nel 2006. Fuori carte e prove, altrimenti chi pagherà i danni? L'anonimo che spara alle spalle. Cosa fanno le altre procure? Allegri, Del Piero e la candidata migliore

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
02.12.2022 01:10 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Vogliono affondare la Juventus, peggio che nel 2006. Fuori carte e prove, altrimenti chi pagherà i danni? L'anonimo che spara alle spalle. Cosa fanno le altre procure? Allegri, Del Piero e la candidata migliore
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di Andrea Bosco

Affondate la Juventus. Come nella seconda guerra mondiale con  l'ordine partito dall'ammiragliato inglese “Affondate la Bismark“,  che coinvolse nella caccia (e poi nella distruzione) della corazzata nazista, mezza flotta di Sua Maestà Britannica,  allo stesso modo una “muta“ di carnefici si è messa sulle piste della società degli Agnelli per “azzerare“ la signora degli scudetti. Come nel 2006 con Calciopoli. Peggio che nel 2006. Per capire l'aria che tira, le cronache dal  Forum partenopeo su calcio e finanza, hanno evidenziato che  l'unica domanda fatta al presidente federale Gravina, verteva su “9 scudetti rubati“. Anzi “arrubbati“:  come da canonica declinazione made in Aurelio de Laurentiis.  Un solo grido. Dalla pianura padana al Vesuvio e  più giù ancora fino all'Etna e poi più su verso la Costa Smeralda, si  invocano pene esemplari: sanzioni sportive, sanzioni civili, sanzioni penali. La galera  per gli Agnelli. E la dissoluzione della società. “Da vendere“. Lo invoca anonimamente (modalità vigliacca) un non precisato membro della Real Casa intervistato da “Il Foglio“ quotidiano scolpito nella memoria di ogni juventino. Il quotidiano al quale Andrea Agnelli confessò di “voler bene all'Inter“. Beh, l'anonimo  ha spiegato che le “follie“ di Andrea Agnelli, sono costate alla Famiglia più di mezzo miliardo  di euro. E che Elkann sarebbe un pazzo davanti ad una buona offerta a non vendere. “Ed Elkann – ha spiegato l'anonimo cuor di pecora – non è un pazzo“.  Chi è l'anonimo? Io credo di saperlo. Ma abbia il coraggio, il fegato,  le palle  di rivelarsi lui. In questa vicenda, indecente per tantissimi aspetti, la cosa più indecente è chi spara  alle spalle  a chi è già  “ferito“. Non ci sarà futuro per Andrea Agnelli: è cominciata alla Juve l'era Elkann. Che ha già nominato dopo le dimissioni del Cda due suoi pretoriani: una  linea grigia, che ha competenze, ma non ha un  volto. Non rilascerà interviste. Non farà volare il cuore e la fantasia dei tifosi. Si occuperà dei conti. Di risanare il bilancio. Di abbassare il monte ingaggi. Di ricostruire una faccia   più rassicurante alla Juventus. Oggi Madama, sembra una di quelle matrone con il belletto sfatto, sotto al quale emergono rughe profonde.

Le inchieste sono due: quella della Consob e quella della Procura di Torino denominata Prisma. Ma ad ogni ora si aggiungono particolari fatti uscire da uffici “canterini“. In un paese dove se vai al ristorante ti possono intercettare e con quella intercettazione portarti in giudizio,come accadeva nella Repubblica di Venezia, città stato dove pullulavano gli “spioni“ . E come  accade in Italia, paese finito nelle spire  di una magistratura che - senza controllo -  fa a disfa  a piacimento. Sei stato accoltellato per 27 volte da un minorenne, capace di intendere e di volere, che ha visto troppi film violenti in televisione? E' stato quel minore condannato a cinque di reclusione (la vittima per fortuna non è morta)? Tutto da rifare: lo ha deciso la Cassazione dopo il ricorso presentato dall'avvocato del minore. Avere fiducia dei tribunali? Dei  tre pm della Procura di Torino (procura storicamente ossessionata dalle vicende Juventus , ma  disattenta oltre ogni limite su quelle del governo della città) uno si chiama Ciro. Non pare per passione paterna della storia persiana. Si scherza per non deprimersi.

Avendo scritto per anni di tutto e di più contro la gestione (scellerata a mio parere) della Juventus di Andrea Agnelli, non ho scheletri nell'armadio: non mi paga la Juve per scrivere. Ma ho annusato  il  "vento“. Conosco il fetido odore dell'aria fuoriuscita dal sudario di chi era “scomparso “ e che rinvigorito dalla “ notizia“ è resuscitato. Conosco l'ipocrisia del Palazzo. Quella di Abodi, ministro della Sport che parla “di punta  dell'iceberg“ nella vicenda Juve. Il  plotone delle “sferruzzatrici“ ha sistemato sotto alla ghigliottina, divani e poltrone. Sono in arrivo “libri neri“, testimonianze di chi “sapeva“ fin da quando Berta filava. E poi entreranno in funzione le brigate del “colpirne uno per educarne cento“ . E la cattiva coscienza del calcio italiano emergerà  in tutta la sua ambiguità, sostenuta da una informazione capace di alzare la testa solo verso il protagonista in disgrazia: mai verso il protagonista  ancora in sella che  sguainando la spada, quella “testa“ può far vacillare .

Affondate la Juve. Lo chiede il figuro che gestisce la Liga (per finalità esclusivamente iberiche e di risulta, visto che  Barcellona e Real Madrid fanno parte dei “giapponesi“ che  ancora con la Juventus  si ostinano a vagheggiare una Superlega) . Lo chiede l'Uefa dell 'inquietante  Ceferin. Che ha contribuito a distruggere il calcio in Europa consentendo all'emiro del Qatar proprietario del Psg di fare carne di porco del fair play finanziario, ma che ora contesta alla Juventus (forse, magari, si appurerà: intanto giù merda)  la possibile  violazione del medesimo. Lo chiedono le mosche corriere di mille talk. Lo chiedono persino i tiggi che non si sono mai occupati dei   debiti di Inter, Milan, Roma, Lazio e via a discendere, che non si sono mai occupati del cinese più ineffabile e misterioso della storia dell'uomo (quello che aveva comprato il Milan  e che neppure aveva un ufficio a Pechino, solo una targa), ma che oggi si occupano persino delle caccole negli occhi degli ormai ex dirigenti della Juventus.  Lo ha chiesto con ironia “Striscia la Notizia“ che ha piazzato un Tapiro gigante in Piazza San Carlo.

La Juventus ha emesso un comunicato nel quale si dice serena del proprio operato. Un comunicato è nulla: si dice sempre così. Tutti sono “fiduciosi“. Ma vale la pena di rammentare che per ora i reati sono “presunti“. E che il rinvio a giudizio di 13 indagati è ancora nulla se le ipotesi accusatorie non saranno dimostrate. E se le ipotesi si basano sulle valutazioni di transfermarket siamo alla follia. Se si basano sulle “grida“ del calciomercato siamo al ridicolo. Chi stabilisce il valore di un giocatore? Il giudice Ciro? Diverse e più pesanti sono le  ipotesi accusatorie  relative al presunto falso in bilancio e – ho letto – forse  al mancato versamento dell'Iva . Queste sono ipotesi gravi. E proprio per questo, visto che la Juventus è una società quotata in Borsa, ha chiesto lo spostamento della sede processuale da Torino a Milano. E nel caso a Roma. Se le accuse dovessero sfarinarsi che pagherebbe i danni per le oscillazioni del titolo?  Accuse gravissime, comunque, passibili di pene pesanti . Ma anche qui: se l'impianto si regge sulla famosa “carta“ relativa al contratto di Ronaldo siamo nel mondo delle ipotesi. E a costo di passare per un cinico privo di scrupoli, visto che me ne sbatto del “politicamente corretto“: solo se sono dei coglioni i dirigenti della Juventus possono aver lasciato traccia di una eventuale carta proibita relativa al contratto di Ronaldo. I dirigenti della Juventus hanno dimostrato spocchia, supponenza, pessima lettura di quanto li circondava , ripetutamente. Ma nel segno di Machiavelli, se mai quella carta è  stata vergata, oggi quella carta è con ogni probabilità, “fumo” .

Intendiamoci: se la Juventus ha commesso irregolarità, io sarò il primo a chiedere  ne renda conto. Adoro chi bluffa e sa farlo: detesto i bari. Quindi: eventualmente, Covid o non Covid, nessuna comprensione. Ma  voglio le carte, voglio le prove. Non voglio che come per il processo di Napoli ( “palla calda, palla fredda, palla tiepida“ ) alla fine le prove dell'accusa sul sorteggio arbitrale  spariscano dal tribunale e quei bravi giudici per inchiodare Moggi si avvalgano di (sic!) diapositive.

E soprattutto:  guai se la Juventus dovesse diventare la “nave scuola“ del sistema. Condanno la Juve, mi lavo la coscienza, metto in discussione un sistema  nei confronti del quale non sono mai intervenuto prima, e a babbo morto, riformo il sistema al grido:  mai più fatti del genere. Se la Procura di Torino è attivissima, le altre procure, dormono? Non hanno personale? Non hanno investigatori?  Non hanno sistemi di intercettazione?  Sappiamo come funziona. Conosciamo la Federazione, la Lega, il Coni, il Ministero dello Sport, la Procura Federale, quella di Torino: conosciamo le corti d'Appello e anche la Cassazione. Conosciamo quanto conti la politica. E conosciamo anche le faide interne alla Real Casa. Il livello del guano sta salendo. E neppure  la verità, basterà a contenerlo.

Dal punto di vista sportivo restano i 19 trofei conquistati da Andrea Agnelli in 12 anni. Resta uno stadio di proprietà che funziona. Resta un Museum che è un fiore all'occhiello . Una Continassa che rappresenta il futuro,  assieme al Jmedical , della società . Resta una seconda squadra: iniziativa alla quale solo la Juventus ha aderito. E resta  una squadra femminile che ha vinto cinque scudetti di fila e alcune coppe e che oggi è diventata una realtà nel calcio continentale. Se il calcio femminile avrà mai (come promesso) il professionismo,  lo dovrà all'azione della Juventus .

Graverà  sulle spalle di Max Allegri riannodare il filo sportivo interrotto dalla inopportuna  pausa imposta dal Mondiale e da Infantino. Per come ho imparato a conoscerlo,  l'attuale complicata situazione della Juventus rappresenta il brodo di cultura ideale per Allegri. C'è lui e solo lui. Da qui a giugno nessuna mediazione, neppure dopo l'insediamento del nuovo (a gennaio) Cda. A meno che Elkann non voglia cooptare in società Alex De Piero . E' lui “l'uomo chiamato Juventus“ così come lo fu Giampiero Boniperti. Gli Agnelli, Boniperti e Del Piero. Certamente tantissimi  altri campioni. Ma Del Piero è la storia. Una storia che è  proceduta di pari passo con quella della Famiglia. La “lunga linea grigia“ durerà,  presumo, almeno un paio di stagioni. Poi Elkann procederà a mettere su quella poltrona che per oltre un decennio è stata di Andrea Agnelli, un nome  che possa essere sintesi tra Famiglia e Società . Da tempo si sussurra che sarà donna. Le candidate non mancano. Una porta un nome che significa, più o meno,  “genio splendente“.  Ci potrebbe   mai essere una candidata migliore?