SOTTOBOSCO - Da Pogba a Di Maria, da Bremer a Gatti, da Fagioli ai baby goleador: prime certezza dall'America. Kean tra Drogba e Balotelli: un consiglio...

Quasi inutile commentare il successo americano della Juventus. Partita per modo di dire. Ma già con alcune certezze. E vale a dire che Di Maria è una cosa super. Che Pogba è di un'altra categoria. Che Danilo è il difensore più affidabile, attualmente, in rosa alla Juventus. Che Bremer è un mastino, che Gatti non ha “le spalle strette” e certamente si “farà“. E poi Da Graca e Campagnon: due ragazzi con il “naso da gol“. E poi Fagioli: il genietto della lampada che in questa Juve ci può stare. E che piacerebbe vedere giocare regista. Ma Allegri pare non sentirci proprio. In attesa di Vlahovic, Chiesa e del miglior Bonucci, di Cuadrado e soci una Juve che fa ben sperare. Evitando le laudi sperticate da calcio d'estate. In attesa di buone nuove per i tasselli ancora mancanti. In attesa di buone nuove per i noti “pesi morti“, difficili da piazzare.
Unica nota negativa, la costanza con la quale Kean sta fallendo ogni possibile opportunità. Negli Stati Uniti ha avuto un paio di occasioni. Una clamorosa. Un cioccolatino confezionato da Di Maria. Occasioni fallite. Un modesto consiglio a Kean: dimentichi di essere Kean. Dimentichi di aver spopolato con Allegri e la Juventus, da ragazzino. Dimentichi l'Everton e il Psg. Dimentichi la maglia della Nazionale e Mancini. Torni al passato. Torni ad essere il Kean che spaccava il mondo nelle giovanili della Juventus. Torni ad essere il Kean del quale un osservatore che lavorava per il Venezia, un giorno mi disse: “ alla sua età (aveva 15 anni) Kean è più forte di quanto non lo fosse Drogba“. Uno che a 15 anni era più forte di Drogba (sempre a 15 anni) non può aver disimparato come si gioca al calcio. Dipende da lui. Faccia un bagno di umiltà. Smetta di inseguire mode e stilisti. Si concentri sul calcio. I calciatori hanno un vita breve. Vietato sprecare le opportunità. Puoi diventare Drogba. Ma senza testa, senza applicazione, senza sofferenza, pensando che da solo il talento basti, ti ritrovi facilmente ad essere un Balotelli. Che poteva essere il Drogba del calcio italiano. E che viceversa è stato solo un calciatore che ha “ballato“ per due/ tre estati come una cicala, salvo poi appassire. Con troppe automobili, troppe fidanzate, troppe mattane, troppe promesse non mantenute. Chi conosce bene Mario Balotelli sostiene sia un ragazzo d'oro, minato da una fama spropositata rispetto alla sua capacità di gestirla. So che Mino Raiola gli voleva bene. Ecco Kean decida, se il suo futuro debba essere quello di calciatore capace di imporsi nella Juventus. O un Balotelli meteora lucente all'Inter, in Premier, in Nazionale, in parte al Milan. E poi solo rimpianto . Di cosa Balotelli avrebbe potuto essere. E non è stato.